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PROCESSI EDUCATIVI E DIDATTICA

20/12/2023

L’e-tutoring nella didattica telematica universitaria. IUL promuove una ricerca-azione per la formazione professionale degli e-tutor

Prosegue l’attività di ricerca relativa al progetto promosso da IUL sull’e-tutoring nella didattica telematica universitaria, studio avviato nel 2022 con lo scopo di delineare il profilo professionale dell’ e-tutor, le competenze necessarie alla professione, gli stili di tutoring, le strategie e le pratiche di tutorship messe in campo dagli e-tutor dell’Università Telematica degli Studi IUL.

Nell’ambito della ricerca la scorsa primavera sono stati somministrati i questionari rivolti ai tutor disciplinari e di percorso dei Corsi di Laurea dell’Ateneo, una prima rilevazione finalizzata a definire il profilo dei nostri tutor IUL e che aveva lo scopo di conoscere l’universo di riferimento. Hanno partecipato all’indagine 57 tutor (22 uomini e 35 donne) facenti parte dei diversi corsi di laurea, il 28 % del corso di laurea L-19 Scienze e tecniche dell’educazione e dei servizi per l’infanzia, il 14% dei corsi di laurea L-20 Comunicazione innovativa, multimediale e digitale, L-22 Scienze motorie, pratica e gestione delle attività sportive e LM-57 Innovazione educativa e apprendimento permanente nella formazione degli adulti in contesti nazionali e internazionali, infine il 7% di L-33 Economia, management e mercati internazionali. Tra i tutor coinvolti 33 hanno un’esperienza superiore ai tre anni in questo ruolo.

Attraverso questa indagine è stato possibile individuare un campione di e-tutor per intraprendere un processo di ricerca-azione. Gli e-tutor individuati, sulla base degli esiti del questionario, saranno coinvolti a gennaio 2024 in un focus group a loro rivolto che aiuterà il gruppo di ricerca IUL a “definire insieme” un percorso formativo che risponda alle aspettative, alle esigenze e ai bisogni educativi e di aggiornamento professionale di questa figura.

Per ulteriori dettagli sul progetto >>

31/07/2023

Progetto di ricerca “RIME”, per raccontare il territorio con la Media Education

RIME (acronimo di Raccontare il Territorio con la Media Education), è un progetto di ricerca formazione finanziato dall’Università Telematica degli Studi IUL attraverso il bando per la ricerca di Ateneo 2021 e rivolto principalmente ai docenti delle scuole primarie di primo grado.

Il termine digital storytelling è oggi ampiamente diffuso e viene utilizzato per richiamare una complessa galassia di fenomeni correlati alla narrazione. Le attività di progettazione e realizzazione dei digital storytelling hanno trovato nella scuola spazi di sviluppo e implementazione chiamando in gioco molteplici competenze e coinvolgendo tutti gli attori impegnati all’interno del processo formativo, siano essi educatori o discenti (Robin, 2008).

Nel progetto RIME il digital storytelling è stato utilizzato per raccontare il territorio limitrofo alla scuola, in quanto il modo in cui bambini, bambine, ragazzi e ragazze vivono il territorio può influenzare la percezione di sé, le relazioni sociali e il senso di appartenenza (Lewicka, 2011). In tale prospettiva la conoscenza condivisa e la narrazione del territorio possono divenire un efficace strumento educativo e didattico funzionale allo sviluppo di competenze trasversali.

Durante la prima fase del progetto i docenti di due scuole piemontesi, l’I.C. “G. Lignana” di Tronzano Vercellese (VC) e l’I.C. “Papa Giovanni XXIII” di Savigliano (CN), hanno partecipato a una formazione incentrata sulla narrazione digitale ed erogata attraverso la piattaforma IUL, strutturata in un percorso che ha alternato attività sincrone e asincrone.

Nell’ambito degli incontri in presenza sono stati progettati diversi percorsi finalizzati alla conoscenza, esplorazione e valorizzazione dei territori limitrofi alla scuola attraverso la realizzazione di narrazioni digitali associati a un sistema basato su principi di RM (Realtà Mista) e sul paradigma delle TUI (Tangible User Interfaces) (Di Fuccio, 2018).

L’esperienza di vita del territorio è immersiva, per questo si è ritenuto funzionale alla narrazione l’utilizzo delle TUI, attraverso cui le potenzialità stesse delle narrazioni sono state ampliate coinvolgendo potenzialmente i cinque sensi e superare così l’attuale paradigma delle GUI (Graphical User Interface).

Sulla base di tali presupposti le classi coinvolte (per un totale di 116 alunni) hanno lavorato nell’individuazione dei luoghi capaci di raccontare secondo la prospettiva dei più giovani i paesi di appartenenza. Ad ogni luogo è stato associato un oggetto fisico (in alcuni casi di origine naturale e in altri progettato e stampato in 3D dagli studenti stessi) a cui è stato associato un codice FNC (precedentemente programmato) affinché potessero essere riconosciuti dal sistema, consentendo lo sviluppo della narrazione attraverso la MultiActivity Board. Quest’ultima è stata fornita in comodato d’uso gratuito dalla Smarted srl, start-up innovativa partner del progetto nata come spin-off dell’attività di ricerca scientifica dei suoi soci nel campo delle Scienze Cognitive, con l’obiettivo di sviluppare applicazioni innovative per il supporto di attività e bisogni della sfera socio-cognitiva delle persone.

Attraverso tali tecnologie i luoghi oggetto delle narrazioni sono stati raccontati ricorrendo a più sensi, in una logica immersiva. L’esperienza è stata oggetto di ricerca con l’intento di comprende come tali attività potessero coincidere sulla didattica e sul senso di appartenenza comunitario degli allievi. I dati raccolti attraverso strumenti qualitativi e quantitativi sono oggi in fase di elaborazione. Mentre i prodotti realizzati, ormai conclusi narrano di realtà semplici e complesse la cui storia e cultura è stata raccolta come patrimonio e valorizzata dagli allievi delle scuole coinvolte.

Il gruppo di ricerca è composto da: Rosa Alessia; Mangione Giuseppina Rita Jose; Nencioni Paola; Mori Sara; Anichini Alessandra; Bongiorno Michela; Di Fuccio Raffaele.

>> Pagina progetto RIME

22/06/2023

Progetto di ricerca “Microaggression”, online il catalogo per riconoscere i casi di micro – aggressione

L’Università Telematica degli Studi IUL è partner del progetto di ricerca “MICRAG – How ‘micro’ can aggression be?”, un progetto nato dal partenariato di cooperazione Erasmus+ nel campo dell’istruzione e della formazione professionale (KA220-VET) e sviluppato grazie al cofinanziamento della Commissione europea – Programma Erasmus+ (Agenzia nazionale per l’istruzione e la formazione dei Paesi Bassi).

L’obiettivo generale del progetto è di ampliare l’attuale concettualizzazione dell’aggressione e della violenza, che esclude le forme di molestia di “bassa gravità”, e di sensibilizzare e formare i professionisti che lavorano nel settore pubblico, sviluppando competenze che promuovano l’inclusione, la diversità e l’equità nella comunicazione e che riducano le barriere legate alla discriminazione, al genere, all’età, alle etnie, alla religione e all’orientamento sessuale o disabilità.

Visitando il sito web dedicato al progetto è possibile consultare il Catalogo dei comportamenti micro-aggressivi, che raccoglie diversi esempi di esperienze micro-aggressive e pregiudizi inconsci. Gli esempi sono ordinati per diverse affermazioni, forme, tipi e vittime. Il catalogo è uno strumento utile per condividere e riconoscere i comportamenti di micro-aggressività.

Saranno inoltre disponibili sulla piattaforma una guida orientata all’utente e dei materiali di formazione, che conterranno le strategie e gli strumenti di comunicazione e argomentazione più efficienti su come contrastare i vari tipi di micro-aggressione e pregiudizio. Saranno messe in evidenza le diverse aree di micro-aggressione, incentivando il ruolo della cortesia e della sensibilità sul posto di lavoro, competenze culturali indispensabili nella promozione di una cultura del rispetto. Lo scopo di questa guida è di migliorare tali competenze culturali affrontando i temi della diversità, dell’inclusione, con la giusta sensibilità e prevenendo i pregiudizi inconsci della micro-aggressione.

Tutti questi prodotti saranno disponibili, oltre che in italiano, in tutte le lingue del partenariato: inglese, olandese, tedesco, sloveno, slovacco e greco. L’attività di ricerca, avviata nel novembre del 2021, terminerà a novembre 2023.  

Il referente per IUL del progetto è il Dott. Mario Campanino – m.campanino@iuline.it.

Sito progetto MICRAG >>

20/04/2023

L’e-tutoring nella didattica telematica universitaria. Una ricerca-azione per la formazione professionale degli e-tutor

Il progetto di ricerca promosso da IUL sull’e-tutoring nella didattica telematica universitaria è stata avviata dal nostro gruppo di studio nel 2022 con lo scopo di delineare il profilo professionale dell’e-tutor, le competenze necessarie alla professione, gli stili di tutoring, le strategie e le pratiche di tutorship messe in campo dall’e-tutor IUL.

La nostra ricerca nasce dalla considerazione riguardo alla necessità di rafforzare e ripensare il ruolo del tutor nell’ambito dell’e-learning e della didattica online (Halverson & Graham, 2019; Youde, 2020). Questa figura ha assunto infatti un ruolo sempre più centrale, anche a seguito dei cambiamenti apportati alla didattica e alla formazione online dalla pandemia di COVID-19.

L’ambiente di apprendimento online progettato e realizzato da IUL fa riferimento al framework teorico della Community of Inquiry (COI) (Garrison, Anderson e Archer, 2000) che riflette un approccio collaborativo-costruttivista all’apprendimento (Benedetti, 2018). La funzione tutoriale svolge un ruolo essenziale nella formazione online dal momento che la didattica erogata in modalità online impone che lo studente sia opportunamente affiancato da figure specialistiche in grado di supportarlo con continuità, di orientarlo nel percorso di studi e nell’utilizzo della piattaforma informatica, di sostenerlo negli aspetti contenutistici, metodologico-didattici e dal punto di vista della motivazione (Ferrari et al., 2021).

Il supporto a queste attività all’interno dell’ambiente online di IUL viene garantito da due tipologie di e-tutor: il tutor di percorso e quello disciplinare. I tutor di percorso hanno il compito di supportare la motivazione dello studente lungo tutto il percorso didattico, di orientarlo e guidarlo nel corso della sua carriera accademica, modulando adeguatamente il percorso formativo alle caratteristiche di ciascuno. Il tutor disciplinare invece è un esperto, qualificato nella disciplina, che affianca il docente titolare dell’insegnamento, contribuendo al miglioramento continuo della qualità del corso, del servizio offerto e dell’apprendimento degli studenti (Ferrari et al., 2021).

A partire da questa settimana sono online i questionari rivolti ai tutor disciplinari e di percorso dei Corsi di Laurea dell’ Università Telematica degli Studi IUL. Si tratta di una prima rilevazione che è finalizzata a definire il profilo dei nostri tutor e che ha lo scopo di conoscere l’universo di riferimento. Attraverso questa indagine sarà possibile individuare un campione di e-tutor per intraprendere un processo di ricerca-azione con l’obiettivo di “costruire insieme” un percorso formativo che risponda alle aspettative, alle esigenze e ai bisogni educativi e di aggiornamento professionale di questa figura.

Il gruppo di ricerca è composto da Paola Nencioni, Serena Greco, Elettra Morini, Francesca Rossi, Andrea Nardi, Massimiliano Naldini, Sara Mori e Giorgio Cecchi.

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8/11/2021

Come cambia il ruolo della filosofia nella scuola del XXI secolo: la ricerca IUL sulla nuova didattica della filosofia

Nell’opera di riordino del curricolo dell’istruzione secondaria di secondo grado, l’insegnamento della filosofia è un tema di grande rilievo, come documentato dal MIUR negli Orientamenti per l’apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza (2017).

Nel processo di ridefinizione del ruolo del sapere e dell’educazione, imposto dalla crescente richiesta di competenze, la filosofia assume infatti un ruolo basilare nella coltivazione del pensiero critico e dell’autonomia di giudizio e quindi nella for­mazione del capitale umano, culturale e sociale. L’apertura generata in quest’ottica dagli Orientamenti ministeriali promuove così una concezione fortemente innovativa della disciplina filosofica, orientata allo sviluppo di competenze individuali da estendere in modo trasversale a tutto il curriculum scolastico.

L’esigenza di approfondire le potenzialità formative della filosofia nei diversi segmenti dell’istruzione scolastica – e al di là della sua valenza di singola disciplina ‒ implica necessariamente un ripensamento teoretico e un lavoro di innovazione didattica, ed è questo lo scenario indagato dallo studio Pratiche di insegnamento-apprendimento della filosofia. Dagli Orientamenti alla didattica per competenze (a cura dei ricercatori IUL Serena Greco, Angela Arsena e Ariele Niccoli e dal Prof. Ubaldo Fadini).

La ricerca analizza la risposta all’iniziativa ministeriale e alle trasformazioni didattiche in atto da parte dei professionisti dell’insegnamento e della formazione. A partire da un’esplorazione dei più avanzati modelli teorici di riferimento inerenti alla didattica della filosofia, l’indagine mira a fornirne una mappatura attraverso i temi-chiave e le prospettive adottate dal corpo docenti dell’insegnamento nei corsi di laurea in Scienze filosofiche.

Le interviste ai docenti hanno permesso di rintracciare le pratiche e le strategie didattiche innovative utilizzate per l’insegnamento-apprendimento della filosofia alla luce degli Orientamenti, facendo emergere i punti di forza e insieme i limiti della prospettiva didattica promossa. Nel complesso, tuttavia, la ricerca mette in luce una notevole vivacità e spinta all’innovazione a livello delle pratiche diffuse sui territori.