Progetto di ricerca “RIME”, per raccontare il territorio con la Media Education
RIME (acronimo di Raccontare il Territorio con la Media Education), è un progetto di ricerca formazione finanziato dall’Università Telematica degli Studi IUL attraverso il bando per la ricerca di Ateneo 2021 e rivolto principalmente ai docenti delle scuole primarie di primo grado.
Il termine digital storytelling è oggi ampiamente diffuso e viene utilizzato per richiamare una complessa galassia di fenomeni correlati alla narrazione. Le attività di progettazione e realizzazione dei digital storytelling hanno trovato nella scuola spazi di sviluppo e implementazione chiamando in gioco molteplici competenze e coinvolgendo tutti gli attori impegnati all’interno del processo formativo, siano essi educatori o discenti (Robin, 2008).
Nel progetto RIME il digital storytelling è stato utilizzato per raccontare il territorio limitrofo alla scuola, in quanto il modo in cui bambini, bambine, ragazzi e ragazze vivono il territorio può influenzare la percezione di sé, le relazioni sociali e il senso di appartenenza (Lewicka, 2011). In tale prospettiva la conoscenza condivisa e la narrazione del territorio possono divenire un efficace strumento educativo e didattico funzionale allo sviluppo di competenze trasversali.
Durante la prima fase del progetto i docenti di due scuole piemontesi, l’I.C. “G. Lignana” di Tronzano Vercellese (VC) e l’I.C. “Papa Giovanni XXIII” di Savigliano (CN), hanno partecipato a una formazione incentrata sulla narrazione digitale ed erogata attraverso la piattaforma IUL, strutturata in un percorso che ha alternato attività sincrone e asincrone.
Nell’ambito degli incontri in presenza sono stati progettati diversi percorsi finalizzati alla conoscenza, esplorazione e valorizzazione dei territori limitrofi alla scuola attraverso la realizzazione di narrazioni digitali associati a un sistema basato su principi di RM (Realtà Mista) e sul paradigma delle TUI (Tangible User Interfaces) (Di Fuccio, 2018).
L’esperienza di vita del territorio è immersiva, per questo si è ritenuto funzionale alla narrazione l’utilizzo delle TUI, attraverso cui le potenzialità stesse delle narrazioni sono state ampliate coinvolgendo potenzialmente i cinque sensi e superare così l’attuale paradigma delle GUI (Graphical User Interface).
Sulla base di tali presupposti le classi coinvolte (per un totale di 116 alunni) hanno lavorato nell’individuazione dei luoghi capaci di raccontare secondo la prospettiva dei più giovani i paesi di appartenenza. Ad ogni luogo è stato associato un oggetto fisico (in alcuni casi di origine naturale e in altri progettato e stampato in 3D dagli studenti stessi) a cui è stato associato un codice FNC (precedentemente programmato) affinché potessero essere riconosciuti dal sistema, consentendo lo sviluppo della narrazione attraverso la MultiActivity Board. Quest’ultima è stata fornita in comodato d’uso gratuito dalla Smarted srl, start-up innovativa partner del progetto nata come spin-off dell’attività di ricerca scientifica dei suoi soci nel campo delle Scienze Cognitive, con l’obiettivo di sviluppare applicazioni innovative per il supporto di attività e bisogni della sfera socio-cognitiva delle persone.
Attraverso tali tecnologie i luoghi oggetto delle narrazioni sono stati raccontati ricorrendo a più sensi, in una logica immersiva. L’esperienza è stata oggetto di ricerca con l’intento di comprende come tali attività potessero coincidere sulla didattica e sul senso di appartenenza comunitario degli allievi. I dati raccolti attraverso strumenti qualitativi e quantitativi sono oggi in fase di elaborazione. Mentre i prodotti realizzati, ormai conclusi narrano di realtà semplici e complesse la cui storia e cultura è stata raccolta come patrimonio e valorizzata dagli allievi delle scuole coinvolte.
Il gruppo di ricerca è composto da: Rosa Alessia; Mangione Giuseppina Rita Jose; Nencioni Paola; Mori Sara; Anichini Alessandra; Bongiorno Michela; Di Fuccio Raffaele.