Molteplici studi a partire dai primi anni Duemila hanno affrontato il tema dell’e-learning e della sua evoluzione (Bonaiuti, 2006; Calvani, 2009; Ranieri, 2011) individuando tre principali generazioni di formazione a distanza (FAD). Esiste un’ampia letteratura relativa all’analisi dei sistemi di terza generazione nei quali si supera la definizione di formazione a distanza per sostituirla con quelle di e- learning e online distance learning, che meglio descrivono la possibilità di apprendere assieme, anche se «distanti per luogo e per tempo», in un rapporto paritetico e di scambio non solo tra discenti, ma tra i diversi soggetti della rete. Nei sistemi di «terza» generazione, si considera infatti il processo sociale come l’idea chiave dello sviluppo della formazione a distanza (Capogna, 2014).
Figura centrale di questo apprendimento come processo sociale è quella del tutor online. La funzione tutoriale svolge infatti un ruolo essenziale nella formazione online dal momento che la didattica erogata in modalità online impone che lo studente sia opportunamente affiancato da figure specialistiche in grado di supportarlo con continuità, di orientarlo nel percorso di studi e nell’utilizzo della piattaforma informatica, di sostenerlo negli aspetti contenutistici, metodologico-didattici e dal punto di vista della motivazione (Ferrari et al., 2021).
Diversi studi teorici (Calvani & Rotta, 2000; De Metz & Bezuidenhout, 2018; Rivoltella, 2006; Rotta & Ranieri, 2005; Salmon, 2011) hanno nel tempo delineato il ruolo, le funzioni, gli stili di tutorship e le competenze di questa importante figura professionale. Sappiamo che l’e-tutor deve possedere competenze sociali, cognitive, affettive e tecnologiche (Berge, 1995) e che in base alle competenze messe in gioco può assumere diversi ruoli: pedagogico/intellettuale, sociale, manageriale/organizzativo e tecnico (Abdullah & Mtsweni, 2014; Berge, 1992). In relazione agli obiettivi prevalenti della formazione, ai modelli di e-learning adottati e ai diversi stili di tutoraggio messi in campo la figura dell’e-tutor può diversificarsi in e-tutor con funzioni di supporto esterno e mediazione, e-tutor come moderatore/animatore, e-tutor facilitatore, e-tutor come istruttore (Collins & Berge, 1996; Rotta & Ranieri, 2005).
Alcune ricerche hanno verificato come un’efficace azione di e-tutoring contribuisca a migliorare le performance e le possibilità di successo formativo degli studenti e svolga un ruolo centrale nel creare un ambiente di apprendimento efficace e motivante (Raviolo, 2020). In molti casi l’e-tutor è l’interlocutore principale degli studenti e diviene a tutti gli effetti un esperto che riduce la distanza tra docenti e studenti (Mirzadeh et al., 2020), rappresentando allo stesso tempo una figura fondamentale di supporto per il team dei docenti e risultando quindi al centro dei processi di innovazione didattica (Vegliante & Sannicandro, 2020).
Negli ultimi anni è quindi emersa la necessità di rafforzare e ripensare il ruolo del tutor nell’ambito dell’e-learning e della didattica online (Halverson & Graham, 2019; Youde, 2020), dove questa figura ha assunto un ruolo sempre più centrale, anche a seguito dei cambiamenti apportati alla didattica e alla formazione online dalla pandemia di COVID-19. In questo contesto si inserisce l’offerta formativa dell’Università Telematica degli Studi IUL. L’ambiente di apprendimento online progettato e realizzato dall’Università si rifà al framework teorico della Community of Inquiry (COI) che riflette un approccio collaborativo-costruttivista all’apprendimento (Benedetti, 2018).
Il modello “COI” sviluppato già nel 2000 da Garrison, Anderson e Archer è composto da tre elementi-chiave, attraverso il quale viene sviluppata un’esperienza di apprendimento significativa e collaborativa che si realizza nell’intersezione di tre componenti fondamentali: la presenza sociale, la presenza cognitiva e la presenza didattica. L’elemento cognitivo costituisce il cuore dell’ambiente di apprendimento on line ed è formato dai contenuti di apprendimento. La presenza del docente, anche nella versione di facilitatore, è necessaria per dare una guida e una direzione all’apprendimento. Tra le sue caratteristiche, una delle più importanti è la versatilità e l’abilità di adattarsi facilmente alle esigenze degli studenti. L’idea stessa di apprendimento assume i caratteri di un processo sociale che si sviluppa attraverso l’interazione. L’Ateneo propone un modello che permette al corsista di affrontare lo studio nel modo che preferisce, seguendo un percorso lineare oppure individualizzando fino alla piena personalizzazione dell’approccio ai contenuti attraverso una selezione autonoma. I corsi disponibili sulla piattaforma e- learning, infatti, sono progettati come un insieme di singoli moduli inseriti in una struttura reticolare e mappale. In questo modo il corsista ha la possibilità di personalizzare la formazione secondo il proprio modo di elaborare e organizzare le conoscenze.
Il supporto a queste attività viene garantito da due tipologie di e-tutor che operano nell’ambiente di apprendimento online: il tutor di percorso e il tutor disciplinare. I tutor di percorso hanno il compito di supportare la motivazione dello studente lungo tutto il percorso didattico, di orientarlo e guidarlo nel corso della sua carriera accademica, modulando adeguatamente il percorso formativo alle caratteristiche di ciascuno. Il tutor disciplinare invece è un esperto, qualificato nella disciplina, che affianca il docente titolare dell’insegnamento, contribuendo al miglioramento continuo della qualità del corso, del servizio offerto e dell’apprendimento degli studenti (Ferrari et al., 2021). Uno dei suoi compiti più importanti è fare sì che lo studente non si senta isolato, riducendo la distanza tra studenti tra studente e docenti, e tra studente e università. Idealmente il tutor disciplinare, supportando l’interazione online dei partecipanti, dovrebbe incentivare la creazione di una vera e propria comunità di apprendimento che favorisca sia il superamento dell’isolamento del singolo che la valorizzazione dei suoi rapporti con il gruppo (Mori et al., in press; Trentin, 1998). Questo aspetto è fondamentale per minimizzare il sentimento di distacco che è comune tra gli studenti che frequentano le università online (Ferrari et al., 2021). Date queste premesse, la finalità generale del progetto è quella di mappare i ruoli, le attività, le interazioni degli e-tutor al fine di intercettare buone pratiche di supporto agli studenti, eventuali difficoltà ed elementi di criticità, possibili elementi da ottimizzare e possibili sviluppi futuri in un’ottica di miglioramento dell’azione di tutoraggio. La mappatura sarà funzionale anche all’elaborazione di un percorso formativo in entrata per gli e-tutor che si apprestano a supportare sia le attività didattiche (come e-tutor disciplinare) sia quelle organizzative e di orientamento (come e-tutor di percorso).
Il progetto ha inoltre l’ambizione di consolidare le buone pratiche già in essere e di gettare le basi per la creazione di una vera e propria comunità di pratica finalizzata allo sviluppo professionale, attraverso un processo di “co-costruzione” del percorso formativo e la condivisione con gli e-tutor dei risultati in itinere e finali della ricerca. Questo aspetto è particolarmente rilevante dal momento che la comunità di pratica stimola il desiderio dei suoi appartenenti ad un migliore futuro professionale (Abedini et. al., 2021) sia in termini di soddisfazione (Guan & Frenkel, 2018; Kang & Yang, 2016; Lounsbury et. al., 2007) sia nell’acquisizione di nuove competenze (Abu Bakar et al., 2017).