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Focus

5/08/2024

Progetto AIDI: insegnare e apprendere l’italiano L2/LS con l’intelligenza artificiale

Parte il progetto AIDI, nato dalla collaborazione tra l’Università IUL e l’Università per Stranieri di Perugia.

Il progetto di ricerca si pone come obiettivo l’implementazione di funzionalità basate sull’Intelligenza Artificiale (IA) nei corsi online di Italiano dell’Università per Stranieri di Perugia, al fine di potenziare la pratica della lingua, l’accesso semplificato alle informazioni, l’apprendimento personalizzato e l’orientamento degli studenti.

Il progetto mira a integrare la tecnologia dell’IA generativa all’interno dei corsi online di lingua italiana, con l’obiettivo di promuovere un apprendimento efficace e un’esperienza formativa personalizzata.

Tra gli obiettivi della ricerca:

  • promuovere la linguistica dei corpora e la creazione, la diffusione e l’uso di corpora linguistici, nella ricerca e nella didattica;
  • analizzare l’attuale stato dell’arte dei corsi online di Italiano dell’Università per Stranieri di Perugia, identificando le aree che potrebbero beneficiare di un’implementazione di sistemi di IA;
  • identificare e progettare attività glottodidattiche potenziate dall’IA che incentivino la pratica della lingua, l’accesso alle informazioni e l’orientamento degli studenti incoming;
  • progettare, sviluppare e integrare sistemi di IA all’interno dei corsi, in collaborazione con l’Università IUL;
  • valutare l’impatto dei sistemi di IA sull’apprendimento linguistico degli studenti, concentrandosi sull’efficacia dell’apprendimento personalizzato e l’uso dell’IA come strumento di correzione automatica degli errori nelle produzioni scritte;
  • esplorare le percezioni degli studenti riguardo all’uso dei sistemi di IA per migliorare l’apprendimento e semplificare l’accesso alle informazioni, rilevando aspettative e feedback sulle esperienze di utilizzo.

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25/06/2024

Progetto DICE, al via le Value Maps per l’ambiente educativo

Giunto a metà della sua implementazione, il progetto DICE (acronimo di Digital Community Engagement Accelerator for student learning and socio-economic impact) ha creato le Value Maps, uno strumento visivo sviluppato e utilizzato in ambito aziendale per attuare una gestione basata sul valore, attraverso l’identificazione e l’attivazione di specifiche azioni di miglioramento e promuovendo la definizione delle priorità e lo sviluppo di strategie ad-hoc.
L’elemento innovativo del progetto DICE consiste nell’utilizzare le tradizionali mappe del valore aziendale in un ambiente educativo, fornendo un quadro di riferimento per identificare i driver e i valori degli educatori e dei direttori dei corsi negli istituti di istruzione superiore, per progettare il coinvolgimento delle comunità e l’acceleratore digitale.

Le Value Maps del progetto DICE hanno due dimensioni:

1) la Mappa dei valori per l’apprendimento degli studenti, che si occupa delle priorità di apprendimento degli studenti e dei loro bisogni educativi.;

2) la Mappa del valore per l’impatto sociale, che si concentra su attività specifiche per migliorare l’impegno della comunità e analizza i benefici concreti del coinvolgimento nella comunità digitale.

È possibile sapere di più sulle Value Maps e scaricarle in modo gratuito dalla homepage del progetto DICE: https://www.diceaccelerator.eu/

I partner stanno, inoltre, lavorando allo sviluppo dell’acceleratore che verrà lanciato nelle prossime settimane.

>> Scopri la pagina del progetto

20/12/2023

L’e-tutoring nella didattica telematica universitaria. IUL promuove una ricerca-azione per la formazione professionale degli e-tutor

Prosegue l’attività di ricerca relativa al progetto promosso da IUL sull’e-tutoring nella didattica telematica universitaria, studio avviato nel 2022 con lo scopo di delineare il profilo professionale dell’ e-tutor, le competenze necessarie alla professione, gli stili di tutoring, le strategie e le pratiche di tutorship messe in campo dagli e-tutor dell’Università Telematica degli Studi IUL.

Nell’ambito della ricerca la scorsa primavera sono stati somministrati i questionari rivolti ai tutor disciplinari e di percorso dei Corsi di Laurea dell’Ateneo, una prima rilevazione finalizzata a definire il profilo dei nostri tutor IUL e che aveva lo scopo di conoscere l’universo di riferimento. Hanno partecipato all’indagine 57 tutor (22 uomini e 35 donne) facenti parte dei diversi corsi di laurea, il 28 % del corso di laurea L-19 Scienze e tecniche dell’educazione e dei servizi per l’infanzia, il 14% dei corsi di laurea L-20 Comunicazione innovativa, multimediale e digitale, L-22 Scienze motorie, pratica e gestione delle attività sportive e LM-57 Innovazione educativa e apprendimento permanente nella formazione degli adulti in contesti nazionali e internazionali, infine il 7% di L-33 Economia, management e mercati internazionali. Tra i tutor coinvolti 33 hanno un’esperienza superiore ai tre anni in questo ruolo.

Attraverso questa indagine è stato possibile individuare un campione di e-tutor per intraprendere un processo di ricerca-azione. Gli e-tutor individuati, sulla base degli esiti del questionario, saranno coinvolti a gennaio 2024 in un focus group a loro rivolto che aiuterà il gruppo di ricerca IUL a “definire insieme” un percorso formativo che risponda alle aspettative, alle esigenze e ai bisogni educativi e di aggiornamento professionale di questa figura.

Per ulteriori dettagli sul progetto >>

11/09/2023

Community Leadership Condivisa per il Cambiamento: uno spazio di riflessione e di confronto tra ricerca e esperienza sul campo sul tema della Leadership scolastica

A partire da dicembre 2020, INDIRE e l’Università Telematica degli Studi IUL, hanno dato avvio al progetto “Community Leadership condivisa per il cambiamento”, un ambiente virtuale per l’approfondimento, la raccolta e l’analisi di modelli e pratiche di leadership condivisa come volano di processi di innovazione scolastica; uno spazio di confronto e riflessione aperto a docenti, dirigenti, ricercatori e stakeholder del sistema scuola che vuole essere anche un luogo di incontro tra teoria e ricerca e pratiche ed esperienze sul campo.

In particolare si vuole dare spazio al confronto in merito al concetto di Leadership condivisa o shared leadership nella cornice di una scuola intesa come Professional Learning Community – PLC (Harris, 2007; Leithwood, & D. Jantzi, 2008; Lovett, 2008; Paletta, 2020) anche in continuità con il progetto europeo Learning Leadership for Change – L2C, coordinato da European Schoolnet a cui INDIRE aveva partecipato come partner, conclusosi proprio a dicembre 2020. (Morini & Nencioni, 2022; Turchi et al, 2023; Morini, 2023). 

La community ospita le funzioni tipiche di una comunità di pratica online come forum, chat, sondaggi, questionari, webinar e laboratori sincroni, gruppi di lavoro, ma anche risorse e materiali per la formazione e l’autoformazione, garantendo quella partecipazione periferica legittima che caratterizza il processo sociale e collettivo di apprendimento all’interno dei una comunità di pratica (McDonald & Cater-Steel, 2017; Fabbri, 2007; Wenger, 2006; Lave & Wenger, 2006).

I contenuti dell’ambiente sono organizzati in moduli: il modulo Leadership condivisa contiene materiali, risorse e strumenti specifici sul tema della shared leadership già sperimentati nel Progetto L2C; il modulo Leadership per la gestione dell’inatteso, raccoglie ricerche e report nazionali e internazionali sulla gestione della DaD e della DDI, unitamente a esperienze di successo e di cambiamento delle scuole in relazione alla gestione del periodo emergenziale; nel modulo Leadership per l’innovazione vengono presentate sia le ricerche condotte dall’INDIRE sul tema della leadership scolastica come volano del cambiamento, sia esperienze di scuole che hanno sperimentato pratiche di leadership che ne hanno facilitato la crescita e l’innovazione, promuovendo la partecipazione e la collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica (es. scuole del Movimento Avanguardie Educative e Piccole Scuole; Scuole Senza Zaino; Scuole DADA, Scuole Ashoka…).

Si è aggiunto a questi il modulo relativo alla Scuola come organizzazione che apprende, che si inserisce nella cornice teorica descritta nel working paper OCSE What Makes a School a Learning Organisation (Kools & Stoll, 2016) dove gli autori identificano, attraverso un’ampia rassegna della letteratura, le caratteristiche di una School as Learning Organisation (SLO) definendo un modello integrato costruito su sette dimensioni ‘orientate all’azione’.

Una scuola che apprende è un’organizzazione capace di cambiare e di adattarsi a nuove sollecitazioni e circostanze in quanto tutti i suoi membri, individualmente ma anche come gruppo, sono in grado di apprendere e agire per la realizzazione di una visione condivisa di scuola. 

Fig.1 Le sette dimensioni del modello di Scuola come organizzazione che apprende. Adattato da Kools&Stoll, 2016

Agorà, inoltre, è un modulo trasversale dedicato all’interazione tra ricercatori, esperti e utenti della piattaforma. Qui si trovano infatti i forum, i webinar, i sondaggi/questionari e due gruppi di lavoro: uno riservato all’interazione tra il gruppo di ricerca e alcuni docenti e dirigenti rappresentanti di Reti di scuole con cui INDIRE collabora da tempo (Rete Lisaca, SIRQ, AMICO, Saperi…); uno aperto a tutti gli iscritti alla Community e dedicato all’approfondimento della dimensione del modello di SLO dedicata alla Documentazione e gestione della conoscenza. 

I temi individuati come prioritari, attraverso un confronto con le scuole,  sono quelli relativi alla progettazione unitaria, alla formazione e all’aggiornamento continuo di tutto il personale scolastico, alle relazioni scuola-famiglia e scuola-territorio, alle relazioni interne caratterizzate da condivisione e collaborazione. L’obiettivo del gruppo di lavoro è quello di realizzare un toolkit per le scuole, da condividere all’interno della Community, con esempi di soluzioni che si sono rivelate efficaci. 

A dicembre 2022, più di 120 persone hanno partecipato al webinar dal titolo “Documentare a scuola… Documentare la scuola”, tematica trasversale alle varie problematiche affrontate dalla community e fondamentale per la formazione del “professionista riflessivo” (Schön, 1993) e per la costruzione di una cultura della collaborazione, che sappia coinvolgere tutta la comunità educante.

Una raccolta di esperienze e percorsi progettuali/pratiche di leaderschip condivisa sono state l’oggetto di una call rivolta alle scuole, in collaborazione con la Biblioteca dell’Innovazione. Le scuole autrici delle esperienze più significative hanno poi partecipato a un gruppo di lavoro con i ricercatori INDIRE per la realizzazione di una video documentazione.

Entro la fine del 2023 è previsto inoltre lo svolgimento di un webinar sul tema della partecipazione giovanile ai processi di decision making scolastica, in collaborazione con Action Aid e l’Università di Milano Bicocca. Il protagonismo giovanile e la partecipazione attiva di studenti e studentesse alla governance scolastica si configura infatti non solo come una delle più interessanti realizzazioni dei principi teorici della leadership condivisa ma anche come occasione, strumento, spazio, per la realizzazione degli obiettivi dell’insegnamento dell’educazione civica (si veda L. 92/2019) e come potente azione di contrasto alla dispersione scolastica.

Il tema della leaderschp condivisa è stato ampiamente trattato nel quinto numero della rivista open access IUL Research dell’Università Telematica degli Studi IUL, dal titolo “Leadership, innovazione e cambiamento organizzativo. Promuovere comunità di apprendimento professionale”

>> Per iscriversi alla Community Leaderschip Condivisa per il Cambiamento

 

  • Fabbri, L. (2007). Comunità di pratiche e apprendimento riflessivo. Carocci: Roma.
  • Harris A. (2007), Distributed leadership: conceptual confusion and empirical reticence, International Journal of Leadership in Education, 10:3, 315-325, https://doi.org/10.1080/13603120701257313
  • Kools M. & Stoll L., (2016) What Makes a School a Learning Organisation?, OECD Education Working Papers, N.137, Paris: OECD Publishing,
  • Lave, J., Wenger, E. (2006). L’apprendimento situato. Dall’osservazione alla partecipazione attiva nei contesti di apprendimento. Trad. it., Trento: Erickson.
  • Leithwood K., & Jantzi D. (2008), A Review of Transformational School Leadership Research 1996–2005. Leadership and Policy in Schools, 4(3), 177-199, https://doi.org/10.1080/15700760500244769
  • Lovett S. (2008), Advocacy for teacher leadership: Opportunity, preparation, support, and pathways. Springer, Cham, 2018, https://doi.org/10.1007/978-3-319-74430-8; J.P. SPILLANE, Distributed leadership. The Educational Forum, 69(2), 143-150, https://doi.org/10.1080/00131720508984678.
  • McDonald J., & Cater-Steel A., (ed.) (2017) Communities of Practice. Facilitating Social Learning in Higher education, Singapore: Springer Nature.
  • Morini E. & Nencioni P. (2022), Leadership condivisa per la scuola che apprende, IUL Research, 3(5), 6–28, https://doi.org/10.57568/iulres.v3i5.220.
  • Paletta A. (2020), Dirigenza scolastica e middle management, Vol. I Distribuire la leadership per migliorare l’efficacia della scuola, Bologna: Bononia University Press.
  • Paletta A., Greco S., Santolaya E.M. (a cura di), (2022) Leadership, innovazione e cambiamento organizzativo. Promuovere comunità di apprendimento professionale, IUL Research, 3(5) https://iulresearch.iuline.it/index.php/IUL-RES/issue/view/6
  • Schön, D.A. (1993). Il professionista riflessivo. Per una nuova epistemologia della pratica professionale. Trad. it., Bari: Edizioni Dedalo.
  • Wenger, E. (2006). Comunità di pratica. Apprendimento, significato e identità. Trad. it., Milano: Raffaello Cortina.
  • Wenger, E., McDermott, R., Snyder, W.M. (2007). Coltivare comunità di pratica. Prospettive ed esperienze di gestione della conoscenza. Trad. it., Milano: Guerini e Associati.
31/07/2023

Progetto di ricerca “RIME”, per raccontare il territorio con la Media Education

RIME (acronimo di Raccontare il Territorio con la Media Education), è un progetto di ricerca formazione finanziato dall’Università Telematica degli Studi IUL attraverso il bando per la ricerca di Ateneo 2021 e rivolto principalmente ai docenti delle scuole primarie di primo grado.

Il termine digital storytelling è oggi ampiamente diffuso e viene utilizzato per richiamare una complessa galassia di fenomeni correlati alla narrazione. Le attività di progettazione e realizzazione dei digital storytelling hanno trovato nella scuola spazi di sviluppo e implementazione chiamando in gioco molteplici competenze e coinvolgendo tutti gli attori impegnati all’interno del processo formativo, siano essi educatori o discenti (Robin, 2008).

Nel progetto RIME il digital storytelling è stato utilizzato per raccontare il territorio limitrofo alla scuola, in quanto il modo in cui bambini, bambine, ragazzi e ragazze vivono il territorio può influenzare la percezione di sé, le relazioni sociali e il senso di appartenenza (Lewicka, 2011). In tale prospettiva la conoscenza condivisa e la narrazione del territorio possono divenire un efficace strumento educativo e didattico funzionale allo sviluppo di competenze trasversali.

Durante la prima fase del progetto i docenti di due scuole piemontesi, l’I.C. “G. Lignana” di Tronzano Vercellese (VC) e l’I.C. “Papa Giovanni XXIII” di Savigliano (CN), hanno partecipato a una formazione incentrata sulla narrazione digitale ed erogata attraverso la piattaforma IUL, strutturata in un percorso che ha alternato attività sincrone e asincrone.

Nell’ambito degli incontri in presenza sono stati progettati diversi percorsi finalizzati alla conoscenza, esplorazione e valorizzazione dei territori limitrofi alla scuola attraverso la realizzazione di narrazioni digitali associati a un sistema basato su principi di RM (Realtà Mista) e sul paradigma delle TUI (Tangible User Interfaces) (Di Fuccio, 2018).

L’esperienza di vita del territorio è immersiva, per questo si è ritenuto funzionale alla narrazione l’utilizzo delle TUI, attraverso cui le potenzialità stesse delle narrazioni sono state ampliate coinvolgendo potenzialmente i cinque sensi e superare così l’attuale paradigma delle GUI (Graphical User Interface).

Sulla base di tali presupposti le classi coinvolte (per un totale di 116 alunni) hanno lavorato nell’individuazione dei luoghi capaci di raccontare secondo la prospettiva dei più giovani i paesi di appartenenza. Ad ogni luogo è stato associato un oggetto fisico (in alcuni casi di origine naturale e in altri progettato e stampato in 3D dagli studenti stessi) a cui è stato associato un codice FNC (precedentemente programmato) affinché potessero essere riconosciuti dal sistema, consentendo lo sviluppo della narrazione attraverso la MultiActivity Board. Quest’ultima è stata fornita in comodato d’uso gratuito dalla Smarted srl, start-up innovativa partner del progetto nata come spin-off dell’attività di ricerca scientifica dei suoi soci nel campo delle Scienze Cognitive, con l’obiettivo di sviluppare applicazioni innovative per il supporto di attività e bisogni della sfera socio-cognitiva delle persone.

Attraverso tali tecnologie i luoghi oggetto delle narrazioni sono stati raccontati ricorrendo a più sensi, in una logica immersiva. L’esperienza è stata oggetto di ricerca con l’intento di comprende come tali attività potessero coincidere sulla didattica e sul senso di appartenenza comunitario degli allievi. I dati raccolti attraverso strumenti qualitativi e quantitativi sono oggi in fase di elaborazione. Mentre i prodotti realizzati, ormai conclusi narrano di realtà semplici e complesse la cui storia e cultura è stata raccolta come patrimonio e valorizzata dagli allievi delle scuole coinvolte.

Il gruppo di ricerca è composto da: Rosa Alessia; Mangione Giuseppina Rita Jose; Nencioni Paola; Mori Sara; Anichini Alessandra; Bongiorno Michela; Di Fuccio Raffaele.

>> Pagina progetto RIME

22/06/2023

Progetto di ricerca “Microaggression”, online il catalogo per riconoscere i casi di micro – aggressione

L’Università Telematica degli Studi IUL è partner del progetto di ricerca “MICRAG – How ‘micro’ can aggression be?”, un progetto nato dal partenariato di cooperazione Erasmus+ nel campo dell’istruzione e della formazione professionale (KA220-VET) e sviluppato grazie al cofinanziamento della Commissione europea – Programma Erasmus+ (Agenzia nazionale per l’istruzione e la formazione dei Paesi Bassi).

L’obiettivo generale del progetto è di ampliare l’attuale concettualizzazione dell’aggressione e della violenza, che esclude le forme di molestia di “bassa gravità”, e di sensibilizzare e formare i professionisti che lavorano nel settore pubblico, sviluppando competenze che promuovano l’inclusione, la diversità e l’equità nella comunicazione e che riducano le barriere legate alla discriminazione, al genere, all’età, alle etnie, alla religione e all’orientamento sessuale o disabilità.

Visitando il sito web dedicato al progetto è possibile consultare il Catalogo dei comportamenti micro-aggressivi, che raccoglie diversi esempi di esperienze micro-aggressive e pregiudizi inconsci. Gli esempi sono ordinati per diverse affermazioni, forme, tipi e vittime. Il catalogo è uno strumento utile per condividere e riconoscere i comportamenti di micro-aggressività.

Saranno inoltre disponibili sulla piattaforma una guida orientata all’utente e dei materiali di formazione, che conterranno le strategie e gli strumenti di comunicazione e argomentazione più efficienti su come contrastare i vari tipi di micro-aggressione e pregiudizio. Saranno messe in evidenza le diverse aree di micro-aggressione, incentivando il ruolo della cortesia e della sensibilità sul posto di lavoro, competenze culturali indispensabili nella promozione di una cultura del rispetto. Lo scopo di questa guida è di migliorare tali competenze culturali affrontando i temi della diversità, dell’inclusione, con la giusta sensibilità e prevenendo i pregiudizi inconsci della micro-aggressione.

Tutti questi prodotti saranno disponibili, oltre che in italiano, in tutte le lingue del partenariato: inglese, olandese, tedesco, sloveno, slovacco e greco. L’attività di ricerca, avviata nel novembre del 2021, terminerà a novembre 2023.  

Il referente per IUL del progetto è il Dott. Mario Campanino – m.campanino@iuline.it.

Sito progetto MICRAG >>

22/05/2023

“Network Scuola e Sport” il progetto IUL per il diritto allo studio degli studenti-atleti

Il Liceo Scientifico Statale “Francesco d’Assisi” di Roma in collaborazione con l’Università Telematica degli Studi IUL ha realizzato il progetto “Network Scuola e Sport” che ha previsto un piano annuale di attività svolte in accordo con INDIRE e con l’Ufficio V – Politiche sportive scolastiche del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Le iniziative promosse hanno rappresentato un supporto alla progettazione e realizzazione del progetto didattico sperimentale “Studenti-atleti di alto livello” e del progetto “Campionati Studenteschi”.

Progetto Studenti-atleti di alto livello      

Il progetto ha l’obiettivo di offrire un supporto alle scuole nel superare le criticità che nascono durante il percorso scolastico degli studenti-atleti, per garantire il diritto allo studio e il successo formativo anche di questi studenti. 

Nell’anno scolastico 2021/22 le attività in programma hanno riguardato il consolidamento della piattaforma di formazione dedicata al progetto, l’implementazione e aggiornamento della procedura online di iscrizione e dell’applicativo di gestione delle domande di iscrizione. Inoltre, è stata svolta un’attività di supporto alla comunicazione, alla disseminazione dei risultati, al monitoraggio e all’analisi di soddisfazione dell’utenza sui servizi erogati.

Per quanto riguarda l’anno scolastico 2021/22 le domande di adesione al progetto sono state 30.375 e gli istituti scolastici registrati in piattaforma 2.042.

Campionati Studenteschi

Il progetto “Campionati Studenteschi” si rivolge agli studenti e alle studentesse della scuola secondaria di primo e secondo grado, rappresentando un percorso di avviamento alla pratica sportiva.

I Campionati Studenteschi promuovono le attività sportive individuali e a squadre attraverso lezioni in orario extracurricolare, favorendo anche l’inclusione delle fasce più deboli e disagiate presenti fra i giovani, per realizzare un percorso educativo che vada oltre gli ambiti disciplinari e affronti con gli alunni tematiche di carattere etico e sociale, guidandoli all’acquisizione di valori e stili di vita positivi.

Le attività progettuali hanno riguardato la progettazione e implementazione, nell’anno scolastico 2021/22, della procedura online di iscrizione e di registrazione degli istituti scolastici al progetto Campionati Studenteschi. In aggiunta, è stato attivato un servizio di contact center di supporto e assistenza alle scuole in merito alla procedura on-line di iscrizione al progetto e varie attività di supporto alla comunicazione, alla disseminazione dei risultati, al monitoraggio e all’analisi di soddisfazione dell’utenza sui servizi erogati.

I dati rappresentano, a livello nazionale, una diffusa adesione da parte degli istituti scolastici al progetto Campionati Studenteschi. Nell’anno scolastico 2021/22, infatti, si sono registrate in piattaforma 5.592 scuole, di cui 4.123 hanno partecipato alle fasi provinciali dei Campionati Studenteschi.

Presentazione a cura di Marino Mazzocca, referente IUL per il progetto “Network Scuola e Sport”
20/04/2023

L’e-tutoring nella didattica telematica universitaria. Una ricerca-azione per la formazione professionale degli e-tutor

Il progetto di ricerca promosso da IUL sull’e-tutoring nella didattica telematica universitaria è stata avviata dal nostro gruppo di studio nel 2022 con lo scopo di delineare il profilo professionale dell’e-tutor, le competenze necessarie alla professione, gli stili di tutoring, le strategie e le pratiche di tutorship messe in campo dall’e-tutor IUL.

La nostra ricerca nasce dalla considerazione riguardo alla necessità di rafforzare e ripensare il ruolo del tutor nell’ambito dell’e-learning e della didattica online (Halverson & Graham, 2019; Youde, 2020). Questa figura ha assunto infatti un ruolo sempre più centrale, anche a seguito dei cambiamenti apportati alla didattica e alla formazione online dalla pandemia di COVID-19.

L’ambiente di apprendimento online progettato e realizzato da IUL fa riferimento al framework teorico della Community of Inquiry (COI) (Garrison, Anderson e Archer, 2000) che riflette un approccio collaborativo-costruttivista all’apprendimento (Benedetti, 2018). La funzione tutoriale svolge un ruolo essenziale nella formazione online dal momento che la didattica erogata in modalità online impone che lo studente sia opportunamente affiancato da figure specialistiche in grado di supportarlo con continuità, di orientarlo nel percorso di studi e nell’utilizzo della piattaforma informatica, di sostenerlo negli aspetti contenutistici, metodologico-didattici e dal punto di vista della motivazione (Ferrari et al., 2021).

Il supporto a queste attività all’interno dell’ambiente online di IUL viene garantito da due tipologie di e-tutor: il tutor di percorso e quello disciplinare. I tutor di percorso hanno il compito di supportare la motivazione dello studente lungo tutto il percorso didattico, di orientarlo e guidarlo nel corso della sua carriera accademica, modulando adeguatamente il percorso formativo alle caratteristiche di ciascuno. Il tutor disciplinare invece è un esperto, qualificato nella disciplina, che affianca il docente titolare dell’insegnamento, contribuendo al miglioramento continuo della qualità del corso, del servizio offerto e dell’apprendimento degli studenti (Ferrari et al., 2021).

A partire da questa settimana sono online i questionari rivolti ai tutor disciplinari e di percorso dei Corsi di Laurea dell’ Università Telematica degli Studi IUL. Si tratta di una prima rilevazione che è finalizzata a definire il profilo dei nostri tutor e che ha lo scopo di conoscere l’universo di riferimento. Attraverso questa indagine sarà possibile individuare un campione di e-tutor per intraprendere un processo di ricerca-azione con l’obiettivo di “costruire insieme” un percorso formativo che risponda alle aspettative, alle esigenze e ai bisogni educativi e di aggiornamento professionale di questa figura.

Il gruppo di ricerca è composto da Paola Nencioni, Serena Greco, Elettra Morini, Francesca Rossi, Andrea Nardi, Massimiliano Naldini, Sara Mori e Giorgio Cecchi.

Consulta la pagina del progetto >>

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8/11/2021

Come cambia il ruolo della filosofia nella scuola del XXI secolo: la ricerca IUL sulla nuova didattica della filosofia

Nell’opera di riordino del curricolo dell’istruzione secondaria di secondo grado, l’insegnamento della filosofia è un tema di grande rilievo, come documentato dal MIUR negli Orientamenti per l’apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza (2017).

Nel processo di ridefinizione del ruolo del sapere e dell’educazione, imposto dalla crescente richiesta di competenze, la filosofia assume infatti un ruolo basilare nella coltivazione del pensiero critico e dell’autonomia di giudizio e quindi nella for­mazione del capitale umano, culturale e sociale. L’apertura generata in quest’ottica dagli Orientamenti ministeriali promuove così una concezione fortemente innovativa della disciplina filosofica, orientata allo sviluppo di competenze individuali da estendere in modo trasversale a tutto il curriculum scolastico.

L’esigenza di approfondire le potenzialità formative della filosofia nei diversi segmenti dell’istruzione scolastica – e al di là della sua valenza di singola disciplina ‒ implica necessariamente un ripensamento teoretico e un lavoro di innovazione didattica, ed è questo lo scenario indagato dallo studio Pratiche di insegnamento-apprendimento della filosofia. Dagli Orientamenti alla didattica per competenze (a cura dei ricercatori IUL Serena Greco, Angela Arsena e Ariele Niccoli e dal Prof. Ubaldo Fadini).

La ricerca analizza la risposta all’iniziativa ministeriale e alle trasformazioni didattiche in atto da parte dei professionisti dell’insegnamento e della formazione. A partire da un’esplorazione dei più avanzati modelli teorici di riferimento inerenti alla didattica della filosofia, l’indagine mira a fornirne una mappatura attraverso i temi-chiave e le prospettive adottate dal corpo docenti dell’insegnamento nei corsi di laurea in Scienze filosofiche.

Le interviste ai docenti hanno permesso di rintracciare le pratiche e le strategie didattiche innovative utilizzate per l’insegnamento-apprendimento della filosofia alla luce degli Orientamenti, facendo emergere i punti di forza e insieme i limiti della prospettiva didattica promossa. Nel complesso, tuttavia, la ricerca mette in luce una notevole vivacità e spinta all’innovazione a livello delle pratiche diffuse sui territori.

1/06/2021

Bando per la ricerca IUL 2020: si conclude la prima fase del progetto “Neuroscienze per la continuità didattica”

“Neuroscienze per la continuità didattica” (finanziato dal Bando per la ricerca IUL 2020) è un progetto condotto per IUL dalle ricercatrici Sara Mori, Silvia Panzavolta e Alessia Rosa, in collaborazione con il Centro per l’Apprendimento CASCO e la dirigente scolastica Beatrice Aimi dell’Istituto comprensivo statale di “Sorbolo e Mezzani” di Parma. L’obiettivo è quello di esplorare, attraverso il metodo della ricerca-formazione, le potenzialità dell’approccio neuroscientifico e della ricerca brain-based per favorire l’autonomia e le competenze socio-relazionali degli studenti. 

È attualmente in chiusura la prima fase del progetto, mirata a una formazione dei docenti con approfondimenti su tematiche relative al funzionamento del cervello e ai processi di apprendimento. Il corso di formazione, realizzato all’interno della piattaforma IUL, ha visto la partecipazione di 48 docenti di 3 istituti comprensivi, costantemente supportati dai ricercatori in un lavoro congiunto di osservazione e riflessione. I docenti sono stati guidati attraverso tre moduli didattici con video e webinar dedicati alla riflessione e lo svolgimento di e-tivity sull’utilizzo di Thinking Routine al fine di stimolare la riflessione e l’apprendimento significativo. Nell’ultimo modulo è stata realizzata un’attività di progettazione in continuità tra insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado sulla base dei contenuti del corso. 

La seconda fase, in programma per l’inizio del prossimo anno scolastico, prevede un incontro di condivisione fra i docenti per illustrare le progettazioni effettuate e dare avvio a una sperimentazione in classe condotta alla luce delle nuove competenze apprese durante il corso di formazione. I ricercatori accompagneranno ed osserveranno la sperimentazione, documentandone la ricaduta in classe. 

L’impianto dello studio è stato presentato al convegno Ren (Research on Educational Neuroscience) Conference nel marzo scorso con un lavoro dal titolo Imparare ad apprendere: le neuroscienze per la continuità didattica

I primi risultati dell’attività di studio saranno inoltre presentati nel corso della II International Conference of the journal “Scuola Democratica” (2-5 giugno 2021). Per l’occasione, le ricercatrici hanno proposto il panel Neurosciences in education. Challenges and opportunities in reducing inequalities and promoting inclusion thought brain-based research approaches, di cui saranno ConvenorsAl suo interno presenteranno il lavoro Neuroscience for didactic continuity: reflecting on teaching practices to improve educational success of students che illustrerà le pratiche didattiche utilizzate dai docenti prima della partecipazione alla ricerca, insieme ai risultati di un primo questionario somministrato per rilevare il loro livello di soddisfazione e gli ambiti di miglioramento desiderati.

30/04/2021

“Europe for Youth”, un progetto per sensibilizzare la cittadinanza europea nelle scuole

L’Università Telematica degli Studi IUL, in partenariato con il Comune di Nettuno e l’Istituto Scolastico ITIS-LSA “Luigi Trafelli” di Nettuno, ha presentato il progetto “Europe 4 Youth” che intende promuovere le politiche europee, la cittadinanza e l’integrazione europea. L’attività prevede il coinvolgimento degli Enti, le Università, le istituzioni scolastiche e tutti coloro che sono interessati ai temi.

Il progetto prevede l’organizzazione di un percorso formativo/informativo costituito da un ciclo di webinar e di attività didattiche di supporto incentrati su tematiche come opportunità offerte dai programmi europei: studio, formazione e mobilità, la diffusione della conoscenza dei valori e dei diritti comuni europei, dei diritti derivanti dalla cittadinanza europea e dell’importanza dello sviluppo dell’integrazione europea, Programma Erasmus 2021-2027, opportunità di mobilità per i giovani cittadini europei, cittadinanza digitale.

Il progetto è rivolto a tutti gli studenti, le studentesse, i docenti interessati e a tutti coloro siano interessati alle tematiche.

Calendario webinar:

  • Lunedì 3 maggio ore 12.00 – Relatore: Virgilio Dastoli. Si parlerà di iniziative per la promozione di incontri e dibattiti informati sul futuro dell’Europa, sui principi della tutela dello stato di diritto.
  • Martedì 4 maggio ore 12.00 – Relatore: Paolo Ponzano. Si parlerà di diffusione della conoscenza dei valori e dei diritti comuni europei, dei diritti derivanti dalla cittadinanza europea e dell’importanza dello sviluppo dell’integrazione europea.
  • Mercoledì 5 maggio ore 12.00 – Relatore: Antonio Argenzano. Si parlerà di promozione della memoria e sugli eventi storici che hanno caratterizzato il percorso di integrazione europea a cominciare dal Manifesto di Ventotene.
  • Giovedì 6 maggio ore 16.00 – Relatore: Sara Pagliai. Si parlerà di opportunità offerte dai programmi europei per i cittadini, in particolare, per la partecipazione dei giovani ai programmi europei di studio, formazione e mobilità.
  • Venerdì 7 maggio ore 15.00 – Relatore: Simona Baggiani. Si parlerà di sistemi educativi europei e target Istruzione e Formazione 2020: verso uno spazio europeo dell’istruzione 2025.
  • Giovedì 13 Maggio ore 15.00Relatore: Laura Nava. Si parlerà delle opportunità di Erasmus + per il settore dell’istruzione scolastica.
  • Venerdì 14 Maggio ore 15.00 –  Relatore: Laura Nava. Si parlerà delle procedure per partecipare al bando, come realizzare un buon progetto.
  • Mercoledì 19 Maggio ore 15.30Relatore: Margherita Distasio.  Si parlerà della disinformazione e il fenomeno delle fake news.
  • Giovedì 20 Maggio ore 12.00 – Sara Pagliai – Si parlerà del management di un progetto europeo.
  • Venerdì 21 maggio ore 12.00Relatore: Antonio Argenzano. Si parlerà di promozione della memoria e sugli eventi storici che hanno caratterizzato il percorso di integrazione europea a cominciare dal Manifesto di Ventotene.
  • Mercoledì 26 maggio 2021 ore 12.00Il futuro dell’Europa” – Relatore: Virgilio Dastoli  
  • Giovedì 3 giugno 2021 ore 15.30 “La cittadinanza digitale”- Relatore: Magherita Di Stasio
  • Lunedì 7 giugno ore 15.30 “Le opportunità per gli alunni in Europa” – Relatore: Angela Miniati
  • Martedì 8 giugno 2021 ore 15.30 “La comunicazione: una prospettiva europea” – Relatore: Margherita Di Stasio
  • Venerdì 11 giugno ore 15.30 “La professione docente in Europa” – Relatore: Simona Baggiani

>> Per partecipare al progetto e seguire i webinar, compilare il form di registrazione.

Poco prima dell’avvio del webinar, gli utenti riceveranno tramite e-mail la procedura per accedere alla sessione live.

Per informazioni e assistenza tecnica scrivere a: segreteria.webinar@iuline.it

30/04/2021

IUL partecipa al progetto PRIN 2017 Lingua italiana e Made in Italy nel mercato globale

Lingua italiana, mercato globale delle lingue, impresa italiana nel mondo: nuove dinamiche linguistiche, socioculturali, istituzionali, economico-produttive è un Progetto di rilevante interesse nazionale (PRIN) condotto dall’Università per Stranieri di Siena che vede, insieme all’Università Telematica degli Studi IUL, la partecipazione dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. 

Obiettivo dello studio è quello di indagare lo spazio linguistico dell’italiano nel mondo e il suo rapporto con la diffusione dei prodotti culturali e commerciali italiani all’estero.

L’analisi si concentra sulla relazione tra reti economiche e reti sociali di origine italiana, con particolare riferimento al mantenimento linguistico nei circuiti migratori. Nei processi di globalizzazione, i contesti sociali delle reti culturali di origine italiana subiscono pressioni che stanno incidendo profondamente sui repertori linguistici e sui relativi sistemi di identità simbolica. A partire da casi di studio rappresentativi della migrazione italiana storica e dei flussi legati alla neomigrazione, la ricerca si sofferma sull’individuazione dei valori culturali dell’italianità e sulla ridefinizione dei relativi paesaggi linguistici e semiotici. 

Il lavoro è stato articolato in quattro unità di ricerca con competenze specifiche diverse, dall’economia applicata alla didattica dell’italiano, la linguistica educativa e la sociolinguistica. Dato il ruolo rilevante dell’industria culturale nel favorire gli scambi internazionali, particolare attenzione è rivolta alla presenza di prodotti culturali e commerciali italiani all’estero e ai valori veicolati dalla lingua italiana nelle realtà economico-produttive. 

Per potenziare l’attrattività del made in Italy, il riposizionamento della lingua italiana nel mercato globale delle lingueassume importanza strategica; è necessario quindi intervenire sull’efficacia e sull’attrazione dei corsi di lingua, incrementandone la diffusione e l’insegnamento anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. In quest’ottica i risultati del progetto si riveleranno utili a sostenere gli operatori pubblici nell’elaborazione di politiche linguistiche internazionali più efficienti, al fine di trasformare le barriere linguistiche in connessioni tra reti economiche e sociali italiane e internazionali. Al tempo stesso, l’analisi di nuovi riferimenti a valori culturali nelle dinamiche aziendali contribuirà a fornire, in ambito comunicativo, strumenti utili a rafforzare l’impatto del made in Italy nel contesto internazionale.

31/03/2021

Leadership Condivisa per il Cambiamento: nasce la community per docenti e dirigenti

Il tema della leadership e della governance scolastica è una delle aree di ricerca di maggior interesse di IUL, che negli anni ha dato avvio a riguardo a partnership strategiche e alla realizzazione di progetti di ricerca e di formazione.

Nel sistema scuola il concetto di leadership è stato spesso interpretato come relazione verticale top-down tra un singolo (il dirigente scolastico) e un gruppo (docenti, studenti, personale ATA…), tuttavia di recente, per far fronte ai numerosi cambiamenti intervenuti nel settore educativo, si sta assistendo alla nascita di modelli alternativi necessari per rispondere con maggiore efficacia e flessibilità alle nuove esigenze didattiche e organizzative. Quello che emerge, osservando soprattutto il contesto anglosassone, è uno spostamento verso modelli di gestione condivisa della leadership, dove le rappresentazioni di rete sostituiscono gli organigrammi a piramide e in cui il dirigente scolastico si trova così al centro di un cerchio anziché in posizione verticistica. 

Rispetto al tradizionale approccio di leadership distribuita, la Shared Leadership attribuisce a tutti gli attori scolastici (studenti, docenti, genitori, stakeholder) una presa di responsabilità nel processo di decision making e nella gestione delle eventuali criticità riguardanti l’intera comunità educante. In quest’ottica, accanto al dirigente scolastico possono quindi emergere teacher leader e student leader capaci di farsi carico di progetti e percorsi didattici e organizzativi di cambiamento e innovazione.

A fronte di queste riflessioni, IUL ha avviato di recente una collaborazione con INDIRE, già coinvolto a sua volta nel progetto europeo Learning Leadership for Change (L2C ) con l’obiettivo di promuovere la co-costruzione e la sperimentazione di pratiche di shared leadership in aree di sviluppo strategico della scuola (didattica delle STEM, uso innovativo delle TIC nella didattica e cittadinanza digitale). 

Sulla base dei risultati ottenuti, INDIRE e IUL hanno quindi lavorato alla realizzazione della Community Leadership Condivisa per il Cambiamento, un ambiente virtuale per l’approfondimento, la raccolta e l’analisi di modelli e pratiche di leadership condivisa come volano di processi di innovazione scolastica; uno spazio di confronto e riflessione aperto a docenti, dirigenti, ricercatori e stakeholder del sistema scuola che vuole essere anche un luogo di incontro tra teoria e ricerca e pratiche ed esperienze sul campo. 

La Community propone periodicamente contenuti (video, articoli, presentazioni, report) e webinar, anche in considerazione delle richieste degli utenti. Al momento sono stati pubblicati i moduli Leadership condivisa, con risorse e strumenti specifici sul tema della Shared Leadership derivati dal Progetto L2C e Leadership per la gestione dell’inatteso, che raccoglie ricerche e report nazionali e internazionali sulla gestione della DaD e della DDI, insieme a esperienze di successo e di cambiamento delle scuole in relazione alla gestione del periodo emergenziale.

Per quanto riguarda il palinsesto dei webinar riservati agli iscritti alla Community, il prossimo 8 aprile alle ore 17.00 è in programma l’incontro dedicato al tema Educazione civica: approfondimenti tematici per una cittadinanza consapevole.

22/02/2021

E-Vota: la ricerca IUL sui sistemi di votazione con riconoscimento biometrico

I dispositivi di riconoscimento biometrico sono sempre più diffusi, dall’accesso allo smartphone fino ai controlli di sicurezza alle frontiere. Sebbene l’impatto di questi sistemi nella sfera sociale, psicologica ed educativa sia di grande rilevanza, poco ancora sappiamo delle implicazioni sulle pratiche sociali, sull’esperienza individuale, sulle strategie formative più adeguate alla loro gestione. 

E-VOTA: il voto elettronico con riconoscimento utente è uno studio condotto dai ricercatori IUL ‒ Gianmarco Bei, Paola Nencioni, Ariele Niccoli e Antonella Turchi ‒ riguardo alla possibilità di applicare il riconoscimento biometrico ai sistemi di votazione.

Attraverso un’analisi dei dispositivi in uso, la ricerca mette in luce innanzitutto l’urgenza di normare il loro utilizzo per evitarne un impiego improprio o fraudolento. A questo riguardo, in ambito nazionale, il Garante per la Privacy ha stabilito che le operazioni svolte con strumenti elettronici sono considerate a tutti gli effetti trattamento di dati personali, mentre il Consiglio d’Europa, con la Raccomandazione del 2019, mette in guardia dalle sfide e dai rischi connessi all’e-voting.

Obiettivo specifico della ricerca è poi quello di descrivere e comprendere la percezione dei giovani – la fascia di popolazione più proiettata sul futuro – rispetto alle applicazioni di sistemi di riconoscimento biometrico, indagando le influenze sociologiche, psicologiche, educative e culturali che ne ostacolano o ne incoraggiano l’uso. L’indagine campionaria su potenziali utenti ha permesso di approfondire l’impatto di queste tecnologie sui singoli soggetti, attraverso informazioni sul contesto, la prospettiva e l’esperienza degli intervistati.

Nel complesso, la maggior parte di loro riporta di essere stato a proprio agio durante l’utilizzo di sistemi biometrici e valuta positivamente l’esperienza per la velocizzazione delle procedure, la comodità e la sicurezza. Se per alcuni questi elementi risultano perfino prioritari rispetto alla privacy, emerge tuttavia un campione che esplicita disagio per il timore di un eccessivo controllo sociale.

Rispetto alla possibilità del riconoscimento biometrico per certificare la partecipazione al voto è stata rilevata una moderata disponibilità, mentre si riscontra un maggiore scetticismo rispetto all’espressione del voto, e alla sua segretezza (timore probabilmente dovuto a una scarsa informazione sulle tecnologie blockchain).

In generale, nonostante una conoscenza perlopiù superficiale e un’esperienza spesso limitata all’utilizzo dell’impronta digitale, quasi tutti gli intervistati ritengono che l’uso di questi dispositivi sia inevitabilmente destinato a diffondersi. L’atteggiamento verso il processo di innovazione tecnologica risulta tuttavia contraddistinto da una passività e da una fiducia prevalentemente acritica: la necessità di affidarsi è determinata più dall’impossibilità di intervenire nel processo che da una scelta esplicita. Nelle interviste mancano infatti riferimenti a processi deliberativi e partecipativi che orientino le modalità di inserimento dei dispositivi di riconoscimento biometrico nelle procedure di uso comune: a eccezione di un intervistato, nessuno esprime l’esigenza di informarsi attivamente a riguardo. 

28/01/2021

L’impatto del Covid nell’ambito educativo: presentati i risultati preliminari della ricerca IUL rispetto al ruolo genitoriale

A un anno dall’emergenza Covid-19, European Schoolnet promuove l’incontro dal tema “The impact of the Covid-19 crisis on schools across Europe”. L’iniziativa, sviluppata sulla base di ricerche nazionali e internazionali, mira a indagare l’impatto della pandemia sugli studenti, aprendo spazi di informazione e scambio attraverso una serie di webinar rivolti a stakeholder strategici di oltre trenta ministeri dell’Educazione europei. 

IUL, in qualità di Istituto rappresentante per l’Italia e in collaborazione con INDIRE, ha preso parte all’iniziativa presentando la ricerca International Covid 19 Impact on Parental Engagement Study (ICIPES) 2020, che ha coinvolto 23 paesi europei ed extraeuropei.

Sono oltre 12 milioni i genitori che, nei mesi di lockdown, hanno dovuto seguire i percorsi di apprendimento dei propri figli a casa e il focus della ricerca è quello di indagare le modalità con cui queste famiglie hanno fronteggiato le problematiche dovute alla pandemia in corso. 

I primi dati sullo scenario italiano arrivano dal team di ricerca IUL, composto da Sara Mori, Silvia Panzavolta e Alessia Rosa. La fase preliminare della ricerca, presentata lo scorso dicembre, restituisce un quadro sulla qualità di questo impegno da parte dei genitori, sulle caratteristiche degli ambienti domestici di apprendimento, sull’uso delle risorse tecnologiche e sul tipo di sostegno ricevuto dalle scuole.

In particolare è stata rilevata una prevalenza dell’ingaggio femminile nell’assistenza scolare ai figli, con una media di oltre 20 ore settimanali, contraddistinto da uno stile di scaffolding avanzato, ovvero creativo e consapevole. I dati raccolti confermano i genitori come figure chiave nei processi di apprendimento dei figli durante il lockdown, con un atteggiamento costante di supporto che ha richiesto un notevole investimento di tempo ed energie. 

Questa analisi descrittiva iniziale sarà ulteriormente approfondita al fine di trarre dati utili per ricercatori ed esponenti politici sull’importanza di lavorare a stretto contatto con le famiglie e supportarle per sostenere al meglio l’educazione dei ragazzi in un momento così complesso.

2/11/2020

Progetto DopOff – Sport e disabilità fisica: progetto di ricerca e formazione sul fenomeno doping

Con nota del 24 giugno 2019 (Prot. n. 0018995 – P – 24/06/2019) il Ministero della Salute Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria ha comunicato che il “Progetto DopOff – Sport e disabilità fisica: progetto di ricerca e formazione sul fenomeno doping” presentato dall’Università Telematica degli Studi IUL è risultato ammesso al finanziamento dalla Sezione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive.
L’Ateneo IUL, pertanto, coerentemente con quanto proposto nel progetto, ha avviato un’indagine finalizzata a valutare il livello di conoscenza e consapevolezza di questo tema tra le persone disabili che praticano attività sportiva. L’indagine, patrocinata dal Comitato Italiano Paralimpico, è finalizzata a restituire un quadro complessivo sul tema indagando nel mondo dello sport agonistico e dilettantistico, ed ha l’obiettivo prioritario di effettuare una mappatura del territorio a livello nazionale individuando eventuali differenze con gli sportivi normodotati. La ricerca non punterà solo a indagare il tema del doping tradizionalmente inteso, ma anche ambiti correlati quali il rischio di assumere integratori inutili o in eccesso non prescritti, la pratica del boosting o altri metodi di doping poco noti. In base al risultato del questionario saranno proposti interventi di formazione finalizzati ad incrementare il grado di consapevolezza sul tema del doping con un focus specifico sulla disabilità; fornire conoscenza attraverso strumenti digitali innovativi, con l’obiettivo di fare cultura sulle tematiche. Per poter raggiungere un campione rappresentativo avremmo necessità del contributo di tutti. I dati raccolti tra gli atleti agonisti e sportivi amatoriali disabili – raccolti e analizzati in anonimato – daranno vita ad un report di ricerca.

Se vuoi contribuire ti chiediamo gentilmente di cliccare sul seguente link:  https://forms.gle/inUZ8xPk7D9KsYBQ7