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Focus

8/11/2021

Come cambia il ruolo della filosofia nella scuola del XXI secolo: la ricerca IUL sulla nuova didattica della filosofia

Nell’opera di riordino del curricolo dell’istruzione secondaria di secondo grado, l’insegnamento della filosofia è un tema di grande rilievo, come documentato dal MIUR negli Orientamenti per l’apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza (2017).

Nel processo di ridefinizione del ruolo del sapere e dell’educazione, imposto dalla crescente richiesta di competenze, la filosofia assume infatti un ruolo basilare nella coltivazione del pensiero critico e dell’autonomia di giudizio e quindi nella for­mazione del capitale umano, culturale e sociale. L’apertura generata in quest’ottica dagli Orientamenti ministeriali promuove così una concezione fortemente innovativa della disciplina filosofica, orientata allo sviluppo di competenze individuali da estendere in modo trasversale a tutto il curriculum scolastico.

L’esigenza di approfondire le potenzialità formative della filosofia nei diversi segmenti dell’istruzione scolastica – e al di là della sua valenza di singola disciplina ‒ implica necessariamente un ripensamento teoretico e un lavoro di innovazione didattica, ed è questo lo scenario indagato dallo studio Pratiche di insegnamento-apprendimento della filosofia. Dagli Orientamenti alla didattica per competenze (a cura dei ricercatori IUL Serena Greco, Angela Arsena e Ariele Niccoli e dal Prof. Ubaldo Fadini).

La ricerca analizza la risposta all’iniziativa ministeriale e alle trasformazioni didattiche in atto da parte dei professionisti dell’insegnamento e della formazione. A partire da un’esplorazione dei più avanzati modelli teorici di riferimento inerenti alla didattica della filosofia, l’indagine mira a fornirne una mappatura attraverso i temi-chiave e le prospettive adottate dal corpo docenti dell’insegnamento nei corsi di laurea in Scienze filosofiche.

Le interviste ai docenti hanno permesso di rintracciare le pratiche e le strategie didattiche innovative utilizzate per l’insegnamento-apprendimento della filosofia alla luce degli Orientamenti, facendo emergere i punti di forza e insieme i limiti della prospettiva didattica promossa. Nel complesso, tuttavia, la ricerca mette in luce una notevole vivacità e spinta all’innovazione a livello delle pratiche diffuse sui territori.

1/06/2021

Bando per la ricerca IUL 2020: si conclude la prima fase del progetto “Neuroscienze per la continuità didattica”

“Neuroscienze per la continuità didattica” (finanziato dal Bando per la ricerca IUL 2020) è un progetto condotto per IUL dalle ricercatrici Sara Mori, Silvia Panzavolta e Alessia Rosa, in collaborazione con il Centro per l’Apprendimento CASCO e la dirigente scolastica Beatrice Aimi dell’Istituto comprensivo statale di “Sorbolo e Mezzani” di Parma. L’obiettivo è quello di esplorare, attraverso il metodo della ricerca-formazione, le potenzialità dell’approccio neuroscientifico e della ricerca brain-based per favorire l’autonomia e le competenze socio-relazionali degli studenti. 

È attualmente in chiusura la prima fase del progetto, mirata a una formazione dei docenti con approfondimenti su tematiche relative al funzionamento del cervello e ai processi di apprendimento. Il corso di formazione, realizzato all’interno della piattaforma IUL, ha visto la partecipazione di 48 docenti di 3 istituti comprensivi, costantemente supportati dai ricercatori in un lavoro congiunto di osservazione e riflessione. I docenti sono stati guidati attraverso tre moduli didattici con video e webinar dedicati alla riflessione e lo svolgimento di e-tivity sull’utilizzo di Thinking Routine al fine di stimolare la riflessione e l’apprendimento significativo. Nell’ultimo modulo è stata realizzata un’attività di progettazione in continuità tra insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado sulla base dei contenuti del corso. 

La seconda fase, in programma per l’inizio del prossimo anno scolastico, prevede un incontro di condivisione fra i docenti per illustrare le progettazioni effettuate e dare avvio a una sperimentazione in classe condotta alla luce delle nuove competenze apprese durante il corso di formazione. I ricercatori accompagneranno ed osserveranno la sperimentazione, documentandone la ricaduta in classe. 

L’impianto dello studio è stato presentato al convegno Ren (Research on Educational Neuroscience) Conference nel marzo scorso con un lavoro dal titolo Imparare ad apprendere: le neuroscienze per la continuità didattica

I primi risultati dell’attività di studio saranno inoltre presentati nel corso della II International Conference of the journal “Scuola Democratica” (2-5 giugno 2021). Per l’occasione, le ricercatrici hanno proposto il panel Neurosciences in education. Challenges and opportunities in reducing inequalities and promoting inclusion thought brain-based research approaches, di cui saranno ConvenorsAl suo interno presenteranno il lavoro Neuroscience for didactic continuity: reflecting on teaching practices to improve educational success of students che illustrerà le pratiche didattiche utilizzate dai docenti prima della partecipazione alla ricerca, insieme ai risultati di un primo questionario somministrato per rilevare il loro livello di soddisfazione e gli ambiti di miglioramento desiderati.

30/04/2021

“Europe for Youth”, un progetto per sensibilizzare la cittadinanza europea nelle scuole

L’Università Telematica degli Studi IUL, in partenariato con il Comune di Nettuno e l’Istituto Scolastico ITIS-LSA “Luigi Trafelli” di Nettuno, ha presentato il progetto “Europe 4 Youth” che intende promuovere le politiche europee, la cittadinanza e l’integrazione europea. L’attività prevede il coinvolgimento degli Enti, le Università, le istituzioni scolastiche e tutti coloro che sono interessati ai temi.

Il progetto prevede l’organizzazione di un percorso formativo/informativo costituito da un ciclo di webinar e di attività didattiche di supporto incentrati su tematiche come opportunità offerte dai programmi europei: studio, formazione e mobilità, la diffusione della conoscenza dei valori e dei diritti comuni europei, dei diritti derivanti dalla cittadinanza europea e dell’importanza dello sviluppo dell’integrazione europea, Programma Erasmus 2021-2027, opportunità di mobilità per i giovani cittadini europei, cittadinanza digitale.

Il progetto è rivolto a tutti gli studenti, le studentesse, i docenti interessati e a tutti coloro siano interessati alle tematiche.

Calendario webinar:

  • Lunedì 3 maggio ore 12.00 – Relatore: Virgilio Dastoli. Si parlerà di iniziative per la promozione di incontri e dibattiti informati sul futuro dell’Europa, sui principi della tutela dello stato di diritto.
  • Martedì 4 maggio ore 12.00 – Relatore: Paolo Ponzano. Si parlerà di diffusione della conoscenza dei valori e dei diritti comuni europei, dei diritti derivanti dalla cittadinanza europea e dell’importanza dello sviluppo dell’integrazione europea.
  • Mercoledì 5 maggio ore 12.00 – Relatore: Antonio Argenzano. Si parlerà di promozione della memoria e sugli eventi storici che hanno caratterizzato il percorso di integrazione europea a cominciare dal Manifesto di Ventotene.
  • Giovedì 6 maggio ore 16.00 – Relatore: Sara Pagliai. Si parlerà di opportunità offerte dai programmi europei per i cittadini, in particolare, per la partecipazione dei giovani ai programmi europei di studio, formazione e mobilità.
  • Venerdì 7 maggio ore 15.00 – Relatore: Simona Baggiani. Si parlerà di sistemi educativi europei e target Istruzione e Formazione 2020: verso uno spazio europeo dell’istruzione 2025.
  • Giovedì 13 Maggio ore 15.00Relatore: Laura Nava. Si parlerà delle opportunità di Erasmus + per il settore dell’istruzione scolastica.
  • Venerdì 14 Maggio ore 15.00 –  Relatore: Laura Nava. Si parlerà delle procedure per partecipare al bando, come realizzare un buon progetto.
  • Mercoledì 19 Maggio ore 15.30Relatore: Margherita Distasio.  Si parlerà della disinformazione e il fenomeno delle fake news.
  • Giovedì 20 Maggio ore 12.00 – Sara Pagliai – Si parlerà del management di un progetto europeo.
  • Venerdì 21 maggio ore 12.00Relatore: Antonio Argenzano. Si parlerà di promozione della memoria e sugli eventi storici che hanno caratterizzato il percorso di integrazione europea a cominciare dal Manifesto di Ventotene.
  • Mercoledì 26 maggio 2021 ore 12.00Il futuro dell’Europa” – Relatore: Virgilio Dastoli  
  • Giovedì 3 giugno 2021 ore 15.30 “La cittadinanza digitale”- Relatore: Magherita Di Stasio
  • Lunedì 7 giugno ore 15.30 “Le opportunità per gli alunni in Europa” – Relatore: Angela Miniati
  • Martedì 8 giugno 2021 ore 15.30 “La comunicazione: una prospettiva europea” – Relatore: Margherita Di Stasio
  • Venerdì 11 giugno ore 15.30 “La professione docente in Europa” – Relatore: Simona Baggiani

>> Per partecipare al progetto e seguire i webinar, compilare il form di registrazione.

Poco prima dell’avvio del webinar, gli utenti riceveranno tramite e-mail la procedura per accedere alla sessione live.

Per informazioni e assistenza tecnica scrivere a: segreteria.webinar@iuline.it

30/04/2021

IUL partecipa al progetto PRIN 2017 Lingua italiana e Made in Italy nel mercato globale

Lingua italiana, mercato globale delle lingue, impresa italiana nel mondo: nuove dinamiche linguistiche, socioculturali, istituzionali, economico-produttive è un Progetto di rilevante interesse nazionale (PRIN) condotto dall’Università per Stranieri di Siena che vede, insieme all’Università Telematica degli Studi IUL, la partecipazione dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. 

Obiettivo dello studio è quello di indagare lo spazio linguistico dell’italiano nel mondo e il suo rapporto con la diffusione dei prodotti culturali e commerciali italiani all’estero.

L’analisi si concentra sulla relazione tra reti economiche e reti sociali di origine italiana, con particolare riferimento al mantenimento linguistico nei circuiti migratori. Nei processi di globalizzazione, i contesti sociali delle reti culturali di origine italiana subiscono pressioni che stanno incidendo profondamente sui repertori linguistici e sui relativi sistemi di identità simbolica. A partire da casi di studio rappresentativi della migrazione italiana storica e dei flussi legati alla neomigrazione, la ricerca si sofferma sull’individuazione dei valori culturali dell’italianità e sulla ridefinizione dei relativi paesaggi linguistici e semiotici. 

Il lavoro è stato articolato in quattro unità di ricerca con competenze specifiche diverse, dall’economia applicata alla didattica dell’italiano, la linguistica educativa e la sociolinguistica. Dato il ruolo rilevante dell’industria culturale nel favorire gli scambi internazionali, particolare attenzione è rivolta alla presenza di prodotti culturali e commerciali italiani all’estero e ai valori veicolati dalla lingua italiana nelle realtà economico-produttive. 

Per potenziare l’attrattività del made in Italy, il riposizionamento della lingua italiana nel mercato globale delle lingueassume importanza strategica; è necessario quindi intervenire sull’efficacia e sull’attrazione dei corsi di lingua, incrementandone la diffusione e l’insegnamento anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. In quest’ottica i risultati del progetto si riveleranno utili a sostenere gli operatori pubblici nell’elaborazione di politiche linguistiche internazionali più efficienti, al fine di trasformare le barriere linguistiche in connessioni tra reti economiche e sociali italiane e internazionali. Al tempo stesso, l’analisi di nuovi riferimenti a valori culturali nelle dinamiche aziendali contribuirà a fornire, in ambito comunicativo, strumenti utili a rafforzare l’impatto del made in Italy nel contesto internazionale.

31/03/2021

Leadership Condivisa per il Cambiamento: nasce la community per docenti e dirigenti

Il tema della leadership e della governance scolastica è una delle aree di ricerca di maggior interesse di IUL, che negli anni ha dato avvio a riguardo a partnership strategiche e alla realizzazione di progetti di ricerca e di formazione.

Nel sistema scuola il concetto di leadership è stato spesso interpretato come relazione verticale top-down tra un singolo (il dirigente scolastico) e un gruppo (docenti, studenti, personale ATA…), tuttavia di recente, per far fronte ai numerosi cambiamenti intervenuti nel settore educativo, si sta assistendo alla nascita di modelli alternativi necessari per rispondere con maggiore efficacia e flessibilità alle nuove esigenze didattiche e organizzative. Quello che emerge, osservando soprattutto il contesto anglosassone, è uno spostamento verso modelli di gestione condivisa della leadership, dove le rappresentazioni di rete sostituiscono gli organigrammi a piramide e in cui il dirigente scolastico si trova così al centro di un cerchio anziché in posizione verticistica. 

Rispetto al tradizionale approccio di leadership distribuita, la Shared Leadership attribuisce a tutti gli attori scolastici (studenti, docenti, genitori, stakeholder) una presa di responsabilità nel processo di decision making e nella gestione delle eventuali criticità riguardanti l’intera comunità educante. In quest’ottica, accanto al dirigente scolastico possono quindi emergere teacher leader e student leader capaci di farsi carico di progetti e percorsi didattici e organizzativi di cambiamento e innovazione.

A fronte di queste riflessioni, IUL ha avviato di recente una collaborazione con INDIRE, già coinvolto a sua volta nel progetto europeo Learning Leadership for Change (L2C ) con l’obiettivo di promuovere la co-costruzione e la sperimentazione di pratiche di shared leadership in aree di sviluppo strategico della scuola (didattica delle STEM, uso innovativo delle TIC nella didattica e cittadinanza digitale). 

Sulla base dei risultati ottenuti, INDIRE e IUL hanno quindi lavorato alla realizzazione della Community Leadership Condivisa per il Cambiamento, un ambiente virtuale per l’approfondimento, la raccolta e l’analisi di modelli e pratiche di leadership condivisa come volano di processi di innovazione scolastica; uno spazio di confronto e riflessione aperto a docenti, dirigenti, ricercatori e stakeholder del sistema scuola che vuole essere anche un luogo di incontro tra teoria e ricerca e pratiche ed esperienze sul campo. 

La Community propone periodicamente contenuti (video, articoli, presentazioni, report) e webinar, anche in considerazione delle richieste degli utenti. Al momento sono stati pubblicati i moduli Leadership condivisa, con risorse e strumenti specifici sul tema della Shared Leadership derivati dal Progetto L2C e Leadership per la gestione dell’inatteso, che raccoglie ricerche e report nazionali e internazionali sulla gestione della DaD e della DDI, insieme a esperienze di successo e di cambiamento delle scuole in relazione alla gestione del periodo emergenziale.

Per quanto riguarda il palinsesto dei webinar riservati agli iscritti alla Community, il prossimo 8 aprile alle ore 17.00 è in programma l’incontro dedicato al tema Educazione civica: approfondimenti tematici per una cittadinanza consapevole.

22/02/2021

E-Vota: la ricerca IUL sui sistemi di votazione con riconoscimento biometrico

I dispositivi di riconoscimento biometrico sono sempre più diffusi, dall’accesso allo smartphone fino ai controlli di sicurezza alle frontiere. Sebbene l’impatto di questi sistemi nella sfera sociale, psicologica ed educativa sia di grande rilevanza, poco ancora sappiamo delle implicazioni sulle pratiche sociali, sull’esperienza individuale, sulle strategie formative più adeguate alla loro gestione. 

E-VOTA: il voto elettronico con riconoscimento utente è uno studio condotto dai ricercatori IUL ‒ Gianmarco Bei, Paola Nencioni, Ariele Niccoli e Antonella Turchi ‒ riguardo alla possibilità di applicare il riconoscimento biometrico ai sistemi di votazione.

Attraverso un’analisi dei dispositivi in uso, la ricerca mette in luce innanzitutto l’urgenza di normare il loro utilizzo per evitarne un impiego improprio o fraudolento. A questo riguardo, in ambito nazionale, il Garante per la Privacy ha stabilito che le operazioni svolte con strumenti elettronici sono considerate a tutti gli effetti trattamento di dati personali, mentre il Consiglio d’Europa, con la Raccomandazione del 2019, mette in guardia dalle sfide e dai rischi connessi all’e-voting.

Obiettivo specifico della ricerca è poi quello di descrivere e comprendere la percezione dei giovani – la fascia di popolazione più proiettata sul futuro – rispetto alle applicazioni di sistemi di riconoscimento biometrico, indagando le influenze sociologiche, psicologiche, educative e culturali che ne ostacolano o ne incoraggiano l’uso. L’indagine campionaria su potenziali utenti ha permesso di approfondire l’impatto di queste tecnologie sui singoli soggetti, attraverso informazioni sul contesto, la prospettiva e l’esperienza degli intervistati.

Nel complesso, la maggior parte di loro riporta di essere stato a proprio agio durante l’utilizzo di sistemi biometrici e valuta positivamente l’esperienza per la velocizzazione delle procedure, la comodità e la sicurezza. Se per alcuni questi elementi risultano perfino prioritari rispetto alla privacy, emerge tuttavia un campione che esplicita disagio per il timore di un eccessivo controllo sociale.

Rispetto alla possibilità del riconoscimento biometrico per certificare la partecipazione al voto è stata rilevata una moderata disponibilità, mentre si riscontra un maggiore scetticismo rispetto all’espressione del voto, e alla sua segretezza (timore probabilmente dovuto a una scarsa informazione sulle tecnologie blockchain).

In generale, nonostante una conoscenza perlopiù superficiale e un’esperienza spesso limitata all’utilizzo dell’impronta digitale, quasi tutti gli intervistati ritengono che l’uso di questi dispositivi sia inevitabilmente destinato a diffondersi. L’atteggiamento verso il processo di innovazione tecnologica risulta tuttavia contraddistinto da una passività e da una fiducia prevalentemente acritica: la necessità di affidarsi è determinata più dall’impossibilità di intervenire nel processo che da una scelta esplicita. Nelle interviste mancano infatti riferimenti a processi deliberativi e partecipativi che orientino le modalità di inserimento dei dispositivi di riconoscimento biometrico nelle procedure di uso comune: a eccezione di un intervistato, nessuno esprime l’esigenza di informarsi attivamente a riguardo. 

28/01/2021

L’impatto del Covid nell’ambito educativo: presentati i risultati preliminari della ricerca IUL rispetto al ruolo genitoriale

A un anno dall’emergenza Covid-19, European Schoolnet promuove l’incontro dal tema “The impact of the Covid-19 crisis on schools across Europe”. L’iniziativa, sviluppata sulla base di ricerche nazionali e internazionali, mira a indagare l’impatto della pandemia sugli studenti, aprendo spazi di informazione e scambio attraverso una serie di webinar rivolti a stakeholder strategici di oltre trenta ministeri dell’Educazione europei. 

IUL, in qualità di Istituto rappresentante per l’Italia e in collaborazione con INDIRE, ha preso parte all’iniziativa presentando la ricerca International Covid 19 Impact on Parental Engagement Study (ICIPES) 2020, che ha coinvolto 23 paesi europei ed extraeuropei.

Sono oltre 12 milioni i genitori che, nei mesi di lockdown, hanno dovuto seguire i percorsi di apprendimento dei propri figli a casa e il focus della ricerca è quello di indagare le modalità con cui queste famiglie hanno fronteggiato le problematiche dovute alla pandemia in corso. 

I primi dati sullo scenario italiano arrivano dal team di ricerca IUL, composto da Sara Mori, Silvia Panzavolta e Alessia Rosa. La fase preliminare della ricerca, presentata lo scorso dicembre, restituisce un quadro sulla qualità di questo impegno da parte dei genitori, sulle caratteristiche degli ambienti domestici di apprendimento, sull’uso delle risorse tecnologiche e sul tipo di sostegno ricevuto dalle scuole.

In particolare è stata rilevata una prevalenza dell’ingaggio femminile nell’assistenza scolare ai figli, con una media di oltre 20 ore settimanali, contraddistinto da uno stile di scaffolding avanzato, ovvero creativo e consapevole. I dati raccolti confermano i genitori come figure chiave nei processi di apprendimento dei figli durante il lockdown, con un atteggiamento costante di supporto che ha richiesto un notevole investimento di tempo ed energie. 

Questa analisi descrittiva iniziale sarà ulteriormente approfondita al fine di trarre dati utili per ricercatori ed esponenti politici sull’importanza di lavorare a stretto contatto con le famiglie e supportarle per sostenere al meglio l’educazione dei ragazzi in un momento così complesso.

2/11/2020

Progetto DopOff – Sport e disabilità fisica: progetto di ricerca e formazione sul fenomeno doping

Con nota del 24 giugno 2019 (Prot. n. 0018995 – P – 24/06/2019) il Ministero della Salute Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria ha comunicato che il “Progetto DopOff – Sport e disabilità fisica: progetto di ricerca e formazione sul fenomeno doping” presentato dall’Università Telematica degli Studi IUL è risultato ammesso al finanziamento dalla Sezione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive.
L’Ateneo IUL, pertanto, coerentemente con quanto proposto nel progetto, ha avviato un’indagine finalizzata a valutare il livello di conoscenza e consapevolezza di questo tema tra le persone disabili che praticano attività sportiva. L’indagine, patrocinata dal Comitato Italiano Paralimpico, è finalizzata a restituire un quadro complessivo sul tema indagando nel mondo dello sport agonistico e dilettantistico, ed ha l’obiettivo prioritario di effettuare una mappatura del territorio a livello nazionale individuando eventuali differenze con gli sportivi normodotati. La ricerca non punterà solo a indagare il tema del doping tradizionalmente inteso, ma anche ambiti correlati quali il rischio di assumere integratori inutili o in eccesso non prescritti, la pratica del boosting o altri metodi di doping poco noti. In base al risultato del questionario saranno proposti interventi di formazione finalizzati ad incrementare il grado di consapevolezza sul tema del doping con un focus specifico sulla disabilità; fornire conoscenza attraverso strumenti digitali innovativi, con l’obiettivo di fare cultura sulle tematiche. Per poter raggiungere un campione rappresentativo avremmo necessità del contributo di tutti. I dati raccolti tra gli atleti agonisti e sportivi amatoriali disabili – raccolti e analizzati in anonimato – daranno vita ad un report di ricerca.

Se vuoi contribuire ti chiediamo gentilmente di cliccare sul seguente link:  https://forms.gle/inUZ8xPk7D9KsYBQ7