Il progetto di ricerca mira a definire e validare il valore pedagogico della corporeità mediante approcci metodologici innovativi rivolti a giovani detenuti, al fine di promuovere nuove competenze personali (emotive, cognitive e relazionali) e sensibilizzare la percezione del proprio corpo valutandone l’impatto sullo sviluppo della persona e della sua formazione. Attraverso un processo di apprendimento metacognitivo, facilitato dalla mediazione corporea indotta dalla Biodanza SRT e da strumenti di counseling ad approccio biosistemico, le esperienze attivamente partecipate e vissute dai giovani detenuti avranno lo scopo di fornire importanti strumenti per facilitare il loro orientamento nella vita adottando atteggiamenti positivi.La proposta trova il suo valore educativo e formativo nella sua essenza di “ginnastica relazionale, sperimentata all’interno di un contesto protetto e contenitivo nel quale i partecipanti hanno la possibilità di vivere l’entrare e l’uscire dalle relazioni e le infinite sfaccettature delle stesse”. Nell’ottica del lifelong learning gli interventi sono finalizzati all’apprendimento di strategie individuali (Life Skills WHO, 1997) ed all’acquisizione di comportamenti permanenti in linea con i principali studi in materia di rieducazione, in ambito di coercizione dei sistemi della giustizia e delle politiche sociali. Il Progetto intende realizzare percorsi individualizzati mediante un costante training psicomotorio vissuto nel gruppo ed orientato allo sviluppo di competenze psicosociali e capacità volitive al fine di riportare i giovani ad essere protagonisti della loro vita per poterla creare o ricreare in forma virtuosa. Mediante interventi di “Forma-Azione” si intende favorire negli adolescenti con precedenti penali l’acquisizione di buone pratiche orientate al rispetto della dignità umana, promuovendo ed enfatizzando le risorse personali (anziché deficit e patologie) e adottando approcci motori e psico- motori finalizzati a facilitare il funzionamento ottimale, la soddisfazione, l’affettività positiva e lo slancio vitale. L’originalità e il carattere innovativo della proposta progettuale sono rappresentati dal valore pedagogico delle attività motorie e della corporeità contemplate quali esperienze ottimali “agenti” sulla promozione del benessere della persona.
Psicologia
Il ruolo delle attività motorie e della corporeità nella promozione del benessere
RIME. Raccontare il Territorio con la Media Education
Il libro di testo è tradizionalmente lo strumento di apprendimento per eccellenza all’interno dei contesti scolastici, tanto da configurarsi come guida sicura per gli insegnanti nella trasmissione del sapere. Nel corso del tempo il suo ruolo rassicurante è andato progressivamente integrandosi con le nuove tecnologie, ricevendo un forte impulso dalla legge n. 133, del 6 agosto 2008, il cui articolo 15 stabilisce il passaggio, entro l’anno scolastico 2011-2012, dai classici volumi cartacei per la scuola a libri di testo «nelle versioni a stampa, online scaricabile da internet, e mista».
Accanto alle produzioni digitali delle case editrici si assiste a un’ampia diffusione di supporti educativi, capaci di integrarsi nella didattica sostenendo quelle pratiche di lettura e scrittura in precedenza di solo appannaggio dei libri di testo.
La rivoluzione digitale ha trasformato in profondità il materiale didattico, soprattutto per i bambini, in un percorso che va dagli oggetti fisici a quelli digitali (Ponticorvo et all., 2019). Spesso i docenti utilizzano gli strumenti digitali integrandoli con il libro di testo, ma più solitamente progettano e realizzano i contenuti di loro interesse, e ancor più di rado coinvolgono gli studenti.
Il presente lavoro di ricerca intende esplorare le modalità di realizzazione, e le potenzialità, di percorsi media educativi che coinvolgono i docenti in attività di produzione di narrazioni digitali inerenti le realtà territoriali limitrofe.
Colonne portanti della presente proposta di ricerca divengono quindi: il digital-storytelling, le attività di formazione e co-progettazione con le docenti di percorsi interattivi (svincolando l’attività da un mero utilizzo strumentale), la valorizzazione del territorio e la realizzazione di prodotti digitali da realizzare con gli allievi.
Il digital-storytelling, inteso come l’arte di narrare storie anche attraverso l’interazione di più fonti digitali (Bruschi, 2017), rappresenterà lo sfondo integratore attraverso il quale, a partire da una carta geografica o dalla rappresentazione di uno spazio fisico, i docenti potranno condurre gli studenti in percorsi di esplorazione attraverso molteplici OER (Open Education Resource). Attraverso la progettazione di proposte narrative di questo tipo i docenti sono supportati nel definire una struttura ben organizzata della conoscenza, da apprendere e rendere esplicita attraverso uno schema epistemico. Ciò facilita sia il docente nell’identificazione delle idee più rilevanti sia il discente ad ancorare tutte le informazioni che riceve (Hattie, 2008).
Neuroscienze per la continuità didattica
Il progetto ha l’obiettivo di esplorare le potenzialità dell’approccio neuroscientifico e della ricerca brain-based per favorire l’autonomia e le competenze socio-relazionali degli studenti nel passaggio tra l’ultima classe della scuola dell’infanzia e la prima della scuola primaria e tra l’ultimo anno della scuola primaria e il primo della scuola secondaria di primo grado.
Lo studio fa proprie le potenzialità di modelli di ricerca-formazione, che offrono il vantaggio di coinvolgere attivamente i soggetti interessati (in questo caso gli insegnanti) in processi di studio e riflessione sulle pratiche messe in atto. Attraverso un corso di formazione sul tema delle neuroscienze in ambito didattico, indirizzato ai docenti in modalità blended learning, il progetto promuove attività di progettazione in continuità tra insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, attraverso la sperimentazione in classe e la valutazione della ricaduta su docenti e studenti.
I comportamenti naturali applicati alla Realtà Virtuale e alla Realtà Aumentata
Il progetto mira a indagare e approfondire le potenzialità della Realtà Aumentata nei contesti aziendali. In particolare il progetto ha inteso analizzare le interfacce per l’analisi delle gesture naturali in realtà virtuale. Partendo dall’identificazione dello stato dell’arte relativo all’uso della realtà aumentata e virtuale nei contesti aziendali, il progetto mirava a fornire indicazioni e suggerimenti alle aziende in relazione a nuovi scenari di sviluppo e di impiego delle tecnologie della Realtà Virtuale e della Realtà Aumentata, in modo da orientarsi auspicabilmente verso un target di clienti sempre più ampio.
FAMILY CAREGIVER SUPPORT Strategies and Tools to Promote Caregivers Mental and Emotional Health
I Family Caregivers, (assistenti familiari), giocano un ruolo fondamentale nella cura di persone affette da gravi malattie. Le situazioni di caregiving possono essere complesse e la ricerca mostra che le tensioni derivate dalla cura di parenti fragili, disabili o in condizioni croniche di disabilità mentale mettono a rischio gli stessi caregiver, causando loro problemi di salute emotiva, fisica e mentale.
L’obiettivo generale del progetto è responsabilizzare e supportare i caregiver della famiglia offrendo loro un accesso immediato e di facile comprensione sia alle informazioni di carattere medico sia al sostegno psicologico di cui necessitano, attraverso la produzione e sperimentazione di guide dedicate e risorse online e per smartphone.